Apriamo la casa di Monte S.Angelo chiusa da 3 anni che è quasi sera. Dentro il tempo si è fermato, i tanti orologi segnano momenti diversi, ma immobili.
Tutto al suo posto, tutto immutato. La polvere unico indizio che qualcosa è cambiato.
Tutti noi abbiamo la sensazione che la Nonna dei nostri 3 bambini possa da un momento all'altro riapparire, perchè questa sarebbe la normalità.
Francesco, dieci anni e un animo sensibile, non resiste, e inizia un pianto soffocato e sommesso. E' il luogo dei ricordi, dei mille oggetti inutili e poveri dal significato indelebile, quello dell'amore che lo legava a sua Nonna.
Ognuno di noi vive un'emozione intensa e viva, ma il suo pianto è il simbolo perfetto. Barbara appare serena, felice di riportare il sole in una casa intrisa in ogni angolo di sua madre, che tanto amava.
La bici in questi giorni prende un posto diverso. Tornare su questi percorsi duri e montani a picco sul mare, è come riportare il tempo indietro. Il giro verso la Foresta Umbra, la salita da Carbonara, la discesa dalla Montagna e la dura salita de "la corta" con i suoi 18 tornanti per 800 metri di dislivello, con il vento forte e massacrante per chi pedala, non sono allenamenti, recuperi, giri. Sono il ricordo di anni ormai lontani, quando arrivato alla piccola casa mi aspettava appunto la Nonna, e appena svestito, sudato e stravolto dalla grande fatica del pedalare su queste strade così aspre, sciacquava e stendeva il completino appena dismesso, senza dire nulla, senza mai lamentarsi di nulla, di me che avrei dovuto lavarmelo da solo non essendo suo figlio e pure ospite in una casa dal poco spazio.
Gli occhi si riempiono senza tregua di un panorama pazzesco, fra poco sarà ora di tornare su al Nord, a casa, felici per aver scelto conclusione che non poteva essere migliore a queste lunghe vacanze pugliesi.
Ma torneremo, ora siamo sicuri, la casa di Monte sarà li ad aspettarci.
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