lunedì 25 marzo 2019

IL PADRE DI MERDA

Sono alla canna del gas. Mi bruciano i polmoni, ho il catarro che mi sale acido in bocca, la polvere in faccia ed in gola, mentre sto cercando in qualsiasi modo di non perdere la ruota di quello davanti in questo cross country dei Parchi, garetta che credevo da gita domenicale, e dove ho invece trovato 300 persone di cui molte totalmente assatanate.
Il percorso ha tanto piattone polveroso, e io che già non vado un cazzo di mio qua sono proprio un pesce fuor d'acqua. Tirano come dei demoni sti vecchi maledetti della mia categoria, e avrei proprio voglia di dargliela su e mettermi a pascolare.
"Invece no Fabri, vecchio di merda che non sei altro, anche se sei indietro da far schifo oggi non molli un cazzo, se no cosa sei venuto a fare qua? eh?" Me lo ripeto di continuo mentre mordo il manubrio con i denti a 35 l'ora tra buche e pietre tonde, a 5 cm da quello davanti che mi tira in scia mettendomi fuori soglia.
Iniziano gli strappetti rognosi del finale del giro, dove passi dal ritmo del 34/11 a tirare su il 50 e scendi a 5 all'ora, tengo la ruota di sto qui che ho davanti, riprendiamo a menare e iniziamo il terzo ed ultimo giro, con in bocca sempre più acido.

Mentre pedalo come non ci fosse un domani a ruota di questo e continuiamo a superare biker non so di quale diavolo di categoria, entro in una sorta di trance e smetto totalmente di pensare alla gara.
"Sei un padre di merda, il peggiore dei padri di merda". Mi suona in mente questa litania di una delle infinite, innumerevoli, innumerabili mail di quella simpaticona con cui ho vissuto una buona parte della mia prima vita, prima di rompermi i coglioni di questi piacevoli trattamenti e passare alla seconda.

"....(Omissis).
Sei un padre di merda, il peggiore dei padri di merda!

Io non faccio come te 3 settimane di vacanza (una corsa a tappe e una settimana con Elema in realtà NDR), ma andrò ad un seminario in Trentino 3 giorni: 11, 12 e 13 agosto e sarò ospite di un'amica. In quei giorni i ragazzi staranno con te. l'ho già comunicato al mio avvocato.

Per il resto fai quel cavolo che vuoi, se vuoi prenotare Parigi la prima settimana di agosto (vacanza con i miei figli NDR), fallo. Se non la vuoi prenotare, non farlo. A me non interessa minimamente, è un problema tuo.

Non posso cambiare la mentalità di un padre che antepone se stesso ai figli. Mi fai schifo.

(.....Omissis)

Evita le tue patetiche manovre manipolatrici, con me non sortiscono effetto alcuno. Forse sei tu il primo a crederci, un modo per non avere sensi di colpa e nascondere  a te stesso la visione della tua anima putrida e marcia come un cadavere in putrefazione.

Buone vacanze....ah....cerca di vincere almeno una gara visto che sono 25 anni che corri e non vinci mai un cazzo."

Sei un padre di merda e mi viene da ridere, con il cuore in gola mentre mastico polvere. Ho tirato su tre figli con l'esempio del crederci sempre e non mollare mai, di una vita di sport, di come si esce dall'inferno di un incidente serio ed importante con la forza di volontà di un toro, pago oltre quattromila euro al mese di alimenti e il loro attico in centro, lavoro e guadagno, male, alla cazzo, con ogni espediente, ma lo faccio, e lo faccio solo io su 5 persone. Vedo i miei figli ogni settimana almeno due giorni, più 26 weekend l'anno, e sono un padre di merda. Sì, lo sono, e se non avessi sto cazzo di cuore in gola lo urlerei anche "SONO UN PADRE DI MERDA".
Perchè se fossi un padre meraviglioso, sarebbe uguale. Come arrivare 14esimo o in qualsiasi altra posizione in questa ennesima gara, che sono ormai sicuro siano più di 500 in 26 anni, e corse in ogni parte al mondo, di ogni tipo, dalle più terribili ed estreme ai piattoni da meno di un'ora e mezza, per come giustamente ho letto non vincere mai un cazzo.
Che poi una l'ho vinta, e mica da poco giù in Sudafrica, ma lasciamo perdere, meglio non pensarci e continuare a menare per passare sto cazzo di biker che sembra abbia il demonio addosso.

Prendiamo anche uno che so essere M5 come noi e che ci aveva seminato mezzo giro prima, e lo molliamo lì sullo strappo finale in single track e pieno di pietre, ma poi il mio compagno di giornata prende dieci metri di vantaggio superando un paio di giovani e mi arriva davanti sul traguardo. L'ennesima sfida persa, l'ennesima sfida vinta con gli altri 35 o 40 ultra cinquantenni lasciati alle spalle. Meglio pensare ai 13 arrivati prima o ai 35 arrivati dopo? Chissà nei padri di merda in che posizione sono, se ne ho dietro altri peggiori di me o se come mi è stato scritto sono primo in questa specialissima classifica.

Bevo almeno cinque bicchieri di Coca, siamo a marzo e fa caldo peggio che a maggio, mi faccio ancora un giro per scaricare un pò e rilassarmi, carico, salgo in macchina e prendo la via di casa, non ho tempo per il pasta party, ho 4 ragazzi a pranzo di cui due maggiorenni e devo prepararne uno decente, che altrimenti poi magari perdo posizioni nella classifica dei padri di merda.

Poi domani torno a spaccarmi la schiena ad arare la terra per tirare fuori del buon cibo per me ed Elema, che paziente mi aspetta a casa mentre son sempre via a fare il padre di merda, così potrò tornare a dar da mangiare alle galline e guardarle sereno, felice della mia vita e delle mie scelte. E senza mezzi termini, pure orgoglioso di essere quella merda che sono.


BikerForEver







martedì 12 marzo 2019

LA SAGRA DEI SE E DEI MA

Passi la linea del traguardo e finalmente prendi fiato, che sia la Cape Epic o il cross country a Maggiora. La foga agonistica si quieta di colpo, qualche pacca sulle spalle con il rivale di turno battuto o vincente sulla tua merdesima posizione, vai verso il ristoro, posi la bici addosso a qualche altra di un qualche biker quasi sicuramente arrivato prima di te, ti fai versare un pò di Coca se c'è, altrimenti qualsiasi altro liquido basta che plachi la tua sete, addenti qualcosa preso a caso dal tavolone, una banana, una mela, un pezzo di torta, che so una tartina con sopra un cibo che non mangeresti mai, e inizi.
Inizi con uno che manco conosci, o con uno che conosci, o magari con uno che è pure tuo amico la sagra dei se e dei ma.

Se non cadevo, se non perdevo la ruota, se non mollavo, ma potrei, ma sicuro che farò, ma poi andrò qua e andrò la.

Loro, quelli che forte ci vanno davvero, saliranno sul gradino più alto del podio e sono già a cambiarsi e lavarsi. Quelli che vincono le classifiche assolute o anche solo quelle di categoria. Tu che sei sempre dietro, e mai ci vai su quello stramaledetto podio, stai li a continuare con i se e con i ma, e guardi la classifica, e due minuti meno ero nei primi tre di categoria, e dieci minuti meno ero messo bene nell'assoluta, e avanti, avanti, avanti.

E ti carichi di attese, rivincite e speranze per la prossima, quella in cui finalmente non ti farai staccare, non perderai la ruota, riuscirai a fare finalmente classifica.
Anche se poi starai li con la bocca impastata dalla crostata troppo secca e che non riesci a deglutire a sciorinare i tuoi nuovi se e i tuoi nuovi ma, perchè poi dai la prossima che non verrà mai sarà quella giusta, quella buona.

E' il rito sempre uguale di chi non vince mai (o quasi mai, perchè i miei se e i miei ma sono sempre pieni di speranzoso ottimismo) un beatissimo cazzo, ma che da tutto quello che ha come non ci fosse un domani nell'infinito rito del provarci sempre, del crederci sempre, del ricominciare sempre tutto d'accapo come se nulla fosse accaduto, ormai da oltre 25 anni.

I se e i ma dell'amatore medio, fiero di esserlo e di non smettere di crederci. Per sempre ed anche oggi alla prima di stagione a Maggiora.


BikerForEver


P.S.: Lei, ma mia Elema, le soddisfazioni se le porta a casa anche se dentro è come me, ma questa è un'altra storia da raccontare....