lunedì 18 giugno 2018

DAVANTI IN MEZZO E DIETRO

Continuo a correre, ogni domenica, a volte Elema corre anche lei, a volte mi tiene solo compagnia e fa qualche foto. E' il momento migliore per la mtb, man mano che il caldo aumenta si corre in montagna e più in alto, e questo momento non dura molto.
Sono sempre lì in mezzo, tanti davanti qualcuno dietro. Lei sempre abbastanza davanti, a volte anche molto.

Sto imparando a gestire i crampi, e anche e sopratutto sto cercando di non spremere il mio fisico non proprio fiorente come se fosse un limone. Mi impegno, tanto, vado più che posso, ma sto bene attento a non superare il limite. In discesa non esagero, quando sento la fatica calo un pò, insomma cerco di divertirmi.

Ecco, mi diverto. A correre ancora mi diverto, e quindi lo faccio volentieri. Poi quale sia la posizione in cui arrivo sinceramente non mi interessa molto. Quelli che vanno sugli infiniti podi che poi il lunedì mattina trovi ovunque sul mio facebook ciclistico, possono farlo grazie a quelli come me, e mi sembra simpatico. Se arrivi davanti è grazie al fatto che c'è chi è arrivato in mezzo e c'è chi è arrivato dietro. In fondo dovrebbero volerci un gran bene.

Approfitto delle gare per una serata fuori a cena con Ele davanti a un buon vino o a della birra artigianale, per un giro in montagna o in campagna, per un pò di relax.

Corro la mattina e metto su sfide per il merdesimo posto divertentissime, che quasi regolarmente perdo ma non sempre, e che trovo siano l'anima del correre amatorialmente. Mi prendo in giro con i vecchi biker nelle marathon piemontesi, come alla Promenado, o gioco ai sorpassi in un cross country con persone che non conosco.

Mancano ancora due lunghe corse, che ho fatto tante altre volte. Poi sarà ora di pensare ad altro, troppo agonismo fa male al fisico.
In fondo mi basta andare in bici.


BikerForEver




mercoledì 6 giugno 2018

IL GIORNO DEI PASTICCIONI

Sono partito da meno di un minuto della prima PS di questa seconda puntata del Gravel Road Series ad Alba, e non credo ai miei occhi. Il single track tipo toboga stretto e in discesa è un mare di fango, sarebbe una cosa seria con la mtb, figuriamoci con la bici da cross.
Ci sono dei saliscendi, sempre nel fango, solchi profondi e la bici va ovunque. In uno strappo devo scendere a piedi a spingere e scivolo anche a piedi. Ho superato qualcuno partito prima quando la sento gridare dietro, la incito e passa come sempre agilissima quando il grip è precario.
Giro una parabolica di questa sorta di toboga e la vedo ribaltata che si rialza, le grido "ma no!!" e la ripasso.
Usciamo dal trail e c'è da spingere forte, cerco di mettere il 50, non sale, riprovo un pò di volte e mi cade la catena e si incastra. Devo fermarmi, tirarla con le mani, rimetterla su e ripartire. Mi ripassa Elema.
La ripasso, lo stradone ghiaiato nel bosco scende e quello davanti a me non vede la freccia per riprendere il single track sulla destra, freno, mi intraverso e arrivo lungo. Risalgo a piedi e Elema arriva gridando e chiedendo strada. Spingo forte, usciamo in un campo, la ripasso, mi ricade la catena che non ne vuole più sapere di andare sul 50.

Seconda PS, Elema mi passa di nuovo nel fango, poi usciamo su uno stradone tutto da spingere e la vedo in difficoltà. All'arrivo mi grida "non va il cambio, ho solo i rapporti duri e non riuscivo a spingerli", guardiamo e ha rotto al catena, che per miracolo l'ha portata alla fine. Cambiamo tutto e ripartiamo per il trasferimento.

Ho appena passato il traguardo della terza ed ultima PS, mi volto e non arriva. Passa uno, poi un altro, poi ancora, ed eccola che impreca di ogni, "ho sbagliato strada in prova speciale, ma posso essere più idiota?"







Una gara bellissima, ad Alba, nel cuore delle Langhe, un bel sole e tanto fango per terra. Un percorso clamoroso, ben oltre il gravel, molto più vicino alla mtb. Bellissimo per noi e per gli altri partenti, tutti biker che ci si vede sempre in Coppa Piemonte e altrove, ma mi chiedo: se veniva la massa riusciva a fare 88 km così tecnici?
Disciplina giovane ed immatura, a cavallo tra le passeggiate, il bike packing e l'agonismo, senza ancora un'anima né una direzione, il gravel a me piace di brutto. Ma ho seriamente paura che sarà difficile che abbia un futuro che non sia il bike packing per chi ha il tempo di portelo fare. Fosse per me correrei ogni domenica in questa formula, dove puoi fermarti al ristoro senza fretta in trasferimento e poi per dieci km di trail da paura spingi come avessi il demonio addosso per fare il tempo, e poi ancora e ancora. Ma sembra che in giro non siano poi tanti a pensarla come me.

Così ad Alba io ed Elema abbiamo fatto i pasticcioni, lei giocandosi il podio donne per 21 secondi, un quarto posto che brucia al cospetto di ottime elite e di ben 11 donzelle al via, mentre io mi sono bruciato il terzo della mia categoria per una catena che non stava su e gli errori di percorso.
Il giorno dei pasticcioni, anche se alla fine è stata una giornata davvero splendida.

#maiunagioia.


BikerForEver