giovedì 29 agosto 2013

IL BIVIO

Ho ripreso a pedalare, era ovvio. Un'uscita su strada e otto in MTB, a Cogne. Due volte all'Invernieux, molto giri sotto, di cui due sul nuovo percorso della Granparadiso Bike.

Faccio fatica in salita, troppa. Non posso mai cambiare ritmo e sono sempre in affanno. In discesa va un pò meglio, sono lento come al solito.



Riprenderò a correre, e come sempre pedalerò parecchio. Ma in testa qualcosa non va: non ho la solita voglia, vado quasi per routine. E mi frulla un pensiero alquanto scomodo...

Sono andato già due volte a vedere e provare delle scarpette da trailing. Le Hoka One One, e mi attirano tremendamente. Ci fosse stata la misura sarebbero già in camera. Le undici uscite di corsa in Grecia hanno lasciato il segno, e spero di trovare la forza (e le ginocchia) per iniziare a correre di nuovo.

Con calma, senza fretta, ma se penso ai boschi di Roasio in questo momento non li penso sotto le ruote....




domenica 18 agosto 2013

EFKARISTO'

Vuol dire Grazie. Chi è stato nella sua vita almeno una volta in Grecia lo sa per forza. "Parakalò, efkaristò", per favore, grazie. In continuo, perchè i Greci fanno della cortesia una questione importante.

C'eravamo stati io e Barbara che si era ragazzini, 25 anni avevamo, la moto, la tenda, un viaggio pazzesco di oltre un mese che al ritorno avevo scritto in un racconto che manco so dove sia, ma che finiva dicendo "torneremo in Grecia, prima o poi".

Così ci siamo tornati dopo 22 anni e in 5, visto che nel frattempo la famiglia si è un pò allargata. E nessuna scelta poteva essere più felice.





Volo su Atene, con sbarco alle 15 e al tramonto eravamo già all'Acropoli.
Poi dopo due giorni ad Atene per 10 sull'isola di Paros stando a Naoussa, paese incantato.
Poi dopo altri 10 giorni a Mykonos, stando ad Ano Mera, in alto, lontano dalla "vita", sfidando la diceria che con i figli qui, nel regno della trasgressione, non si può venire.
Poi dopo a Rafina, Mati ed Atene per ritornare in volo a casa.
23 giorni, segnati profondamente in noi.







La Grecia, tutta, dalla Tracia al Peloponneso, da Atene alle infinite isole, è un posto speciale. Ti rapisce, ti prende, ti assorbe, ti lega e non vorresti tornare più.
Perchè ti accolgono con dolcezza, con un mazzetto di fiori sul letto ad esempio, o ti salutano abbracciandoti perchè sei stato loro ospite, magari regalandoti una bottiglia di vino da bere a casa in ricordo del tempo passato assieme.
Perchè non ci sono orari e stress. Fai colazione tardi, mangi all'ora che vuoi dal mattino a notte fonda, è sempre tutto aperto, se vuoi vai a dormire se no puoi stare in giro fino all'alba che c'è sempre qualcuno che si diverte.
Perchè si va in quad e scooter senza casco, oppure se vuoi te lo metti, e posteggi dove vuoi senza l'incubo delle multe, eppure non si creano ingorghi, e dai posteggi esci sempre.
Perchè ognuno è libero, e fa quel che vuole, senza che gli altri lo giudichino o lo guardino. In spiagge meravigliose, stai su materassi da 30 cm o per terra, ci sono bambini e famiglie, ragazzi e ragazze bellissimi, gay per mano, nudisti, gente che se la tira, gente che beve champagne e altri che mangiano il panino preso in panetteria.
Perchè le spiagge sono bellissime, caraibiche, il mare è di cristallo, e i colori lasciano senza parole. E sono pulitissime, perfette.
Perchè le case sono bianche, bianchissime, con le porte e le finestre blu acceso, azzurre, rosse. E piene di fiori, bouganvillee e gelsi, pergolati d'uva, tutto sotto un cielo sempre blu profondo e una luce accecante.
Perchè trovi locali alla moda da paura, ma anche i kafenion con i tavolini sotto il fico in montagna, dove i vecchi bevono ouzo e chiaccherano.
Perchè d'estate c'è sempre il sole e il vento, e così non devi pensare che tempo farà domani. E il caldo non si sente, si sta che è una meraviglia.
Perchè si mangia e si beve benissimo, e i sapori ti entrano dentro e non riesci più a staccartene.
Perchè è la culla della storia, e si sente e si vede in ogni angolo, e ti emoziona anche la linea blu disegnata per terra per 42 km sul percorso fatto dopo la battaglia di Maratona e che ha creato la leggenda.
Perchè chi viene in Grecia poi ci ritorna, è una malattia che entra nel sangue.





Siamo rientrati a casa con il cuore pieno e gonfio di ricordi, tutti quanti, dagli 8 anni della Vale alle mie 47 primavere, negli occhi la luce accecante che non se ne va. Ognuno di noi non smette di pensare al lento e sereno trascorrere del tempo, giorno dopo giorno, senza mai avere un motivo per perdere l'umore rilassato. E si parla tra noi di altre isole da unire con i traghetti, di tornare il prima possibile, di ricominciare il viaggio.

Efkaristò Hellada, torneremo prima o poi....