martedì 5 aprile 2016

EPPURE

Se guardo i risultati quest'anno sono in netto calo.

Sono andato a correre anche a Lesa una di quelle gare del vecchio Master che mai mi sono piaciute.
Le chiamano "Granfondo" ma si fanno 3 giri. Io continuo a chiamarli crosscountry o XC.
La GF ha un respiro diverso, non può girare in tondo come i criceti.

Il percorso tra l'altro troppo duro anche se divertente.
Peccato che le discese su terra morbida le sappiano fare tutti e non sono in grado di fare differenza.
Stavo facendo grande fatica quando ha ceduto il mio mozzo posteriore e mi sono dovuto fermare. Non mi era mai capitato.
A casa guardando le classifiche avrei avuto ottime chance di fare un terzo di categoria.

Domenica invece non sono andato a correre ma ho portato Elema su qualche salita in bitume di quelle che preferisco. Tanto dislivello pochi chilometri, come mi piace da sempre.
Niente corse, non ne avevo voglia.

Insomma se guardo i numeri sono meno che mediocre, peggio del solito.

Eppure...eppure...io non ho sensazioni così negative...eppure...eppure...


BikerForEver






lunedì 21 marzo 2016

QUELLO CHE PROVI

Il blog del Loca gronda di verità.

Si legge la Via dei Manetta:

"Non cavalco la bici per vincere gli altri
Ma per vincere me stesso
Cercando oggi di essere migliore di ieri
Domani migliore di oggi
Lungo una strada senza fine".

Ma si legge anche il Dogma:

"L'unica cosa che conta non è quello che trovi alla fine di una corsa
o in quale posizione sei arrivato,
ma quello che provi mentre corri!!!"

Ed io, che non sono nè ciclista nè stradista, ma suo amico, cavalco la fede Manetta da sempre.
Per questo ieri ad Alassio è stata una splendida gara, una giornata piena e importante, anche se sono arrivato nella peggiore posizione di sempre.

Partito in ultima fila con settecento persone davanti, ho spinto sui pedali e superato bikers per due ore e mezza. Arrivando felice e pieno come se avessi vinto, benchè anche più di duecento avessero già tagliato il traguardo.
Perchè la gamba era piena e rispondeva a quello che le chiedevo.
Perchè Elema è partita con me con la maglia dei Manetta, e anche Zambo, arrivando felici come me alla fine. Ed erano anche sul podio, come il buon Davò.
Perchè adoro questi sentieri e li ho attaccati meglio di sempre.
Perchè su Strava ho fatto il PB quasi in ogni settore.
Perchè ho provato gioia continuamente.
Perchè ho guidato bene, sono salito a tutta e sono sceso forte.
Perchè ho visto un sacco di biker amici e mi sono sentito a casa.
Perchè amo la MTB, e amo la mia MTB.
Perchè correrei sui sentieri ogni minuto che vivo.

Non posso chiedere di meglio.

BikerForEver








mercoledì 16 marzo 2016

PACCO GARA

Se fossi figo questo blog lo leggerebbero tante persone.
E magari anche quelle che contano.
Invece lo leggono gli amici, e sinceramente io preferisco che sia così.
Mi pare già un dono che loro si possano interessare un pò alle mie cose.

Eppure vorrei che certe cose potessero arrivare a certe persone.

Sono 23 dico 23 anni che corro in MTB, ma anche un pò su strada, nel cross, con gli sci di fondo.
Ogni volta ti iscrivi e paghi, fai la trasferta e paghi, dormi e mangi fuori e paghi.
Ma sei felice perchè cerchi qualcosa. Chi il risultato chi la gioia di esserci o di avercela fatta.
Va tutto bene, tutti noi spendiamo i nostri pochi soldi per qualcosa che ci piace.

Ma oltre al percorso, al luogo, al mito, alla durezza eroica, gli organizzatori sempre cercano di attrarre gli appassionati con il mitico "ricco pacco gara".
Gadget mirabilanti, prodotti enogastromici favolosi, sconti clamorosi e così via.

Poi arrivi, lo ritiri, e non sempre ma proprio troppo spesso, è di una misura senza senso.
Ma io dico, che ci vuole a prendere questo benedetto gadget di misura adatta ai ciclisti.
O a prendere qualcosa che possa essere veramente utile?

Alle Strade Bianche c'erano una maglietta e un utile cappellino sotto casco della X-bionic.
La maglietta sono riuscito ad averla XS dopo una battaglia e mi va bene. La S era già gigante, il grosso della fornitura era M ed L. Ma dico, non è Sumo, è ciclismo, lo sport degli anoressici.
Ma io volevo sto sottocasco, che mi manca. Valore commerciale 25 euro, dai su 45 di iscrizione fa piacere. Ebbene solo una taglia che non entra a mia figlia di 10 anni. Ma io dico, il ciclista è microcefalo? Cosa ci voleva a dare una fornitura di taglie medie, visto che le teste sono quasi tutte uguali?

Mi da fastidio questo spreco, e penso che si dovrebbe lottare per farsi scontare il pacco gara alla partenza, così che magari qualcuno capisca.

Buoni esempi ce ne sono, pochi ma ci sono. L'anno scorso a Vinadio mi pare, hanno messo una confezione di sacchetti per lo smartphone impermeabili. Sono 9 mesi che li uso, utilissimi.
Basta così poco per dimostrarsi intelligenti.


BikerForEver



domenica 13 marzo 2016

Il SOLE

A volte ci vado solo.
Altre volte ci vado con gli amici.
Spesso ci vado con Elema.
Una volta ci sono andato per la mia Granfondo.

Oggi ci sono andato per l'Enduro Day.
E non ho resistito a far correre a piedi sui sentieri due dei miei figli.

Sono più di venti anni che ci vado, chiunque mi conosca lo sa a memoria. Appena posso io vado a Roasio, sulle Riverosse. E appena passa qualche giorno senza che ci vada, sto male, perchè mi manca.

Su queste pietre, su queste rocce, in questi boschi, passa tutto.
Passano i dolori della pancia, passano le torture della mente che la vita ti impone.
Arrivi, posteggi, tiri giù la mountain, e tutto sparisce.
A volte attorno hai alberi spogli, o la neve, molte altre le primule e le viole, poi in estate le eriche quando gli alberi hanno le foglie.
Ogni volta io perdo me stesso in questi panorami. Non so perché, ma mi capita sempre.
Mentre ansimo e scollino, alzo la testa e mi nutro di quello che vedo.
E sto bene, sto terribilmente bene sempre.

Le discese che abbiamo sceso oggi erano di quelle che fanno paura, Ma l'adrenalina che ti riempe mentre passi dove non pensi che potresti passare su due ruote, ti lava dentro.

E poi anche oggi, come sempre, non mi basta mai, e devo andare a fare ancora quel sentiero anche se le gambe ormai bruciano solamente.

Per questo, e per tanto altro, a Roasio c'è sempre il sole.
Anche quando piove.

Lo sai anche tu ora Mem, vero?


BikerForEver.







mercoledì 9 marzo 2016

BIANCA TOSCANA

Non corro una granfondo su strada dal 2008. A dir la verità non ho nemmeno una bici da strada, ma solo una mtb e una cx.
Eppure alla fine cedo al richiamo degli amici ad andare a Siena, a correre la "Strade Bianche", che almeno ha un pò di km di sterrato, e che a vederla sembra una classica del Nord caduta per caso nel centro Italia.

Bel posto Siena e i suoi colli, tutti entusiasti, tutti a dire che posto meraviglioso e così via. A me non ha mai fatto impazzire questa regione, io sono per i monti e le rocce, per i ghiacciai e i prati in quota. Ma quando lo dico sembro scemo per cui....muto.

Il meteo mette malissimo ma poi saremo tutti graziati, con forse una decina di gradi e poche gocce, quando sembrava dovesse arrivare l'apocalisse.

Dopo la cena serale dietetica, a base di pollo patate e birre, la mattina fa un certo effetto salire ed andare alla partenza di una gara stradale. In fondo, perchè nasconderlo, io gli stradisti non li sopporto. Quando durante qualche trasferimento in mountain ne incontro qualcuno, parto in attacchi senza pietà che grondano odio. E adesso ne ho attorno duemila....apriti cielo.

Ho sistemato la Niner in versione "road" e in griglia le domande si sprecano. In effetti sta cx messa così fa la sua figura. Spiego a tutti, anche mentre corro e mi superano, che però ci vorrebbero le gambe.

Pronti via e si va come dei folli. L'istinto di quello che fu un biker accettabile mi porta a cercare di superare di continuo ed attaccare, Bastano pochi chilometri a farmi capire che di benzina non ce ne è e che, anzi, rischio la cottura precoce.

Ma per oltre 80 km. ci provo, con trenate assassine a oltre 45 l'ora, strappi a tutta e discese senza paura, che fosse asfalto bagnato o terra battuta. Riprendo anche Piero, e mi sento quasi figo e per un momento mi viene un flash preoccupante "Fabri, ma ti stai divertendo....qualcuno mi salvi".

Per fortuna l'euforia dura poco e prima che il Garmin ne segni 90 arrivano i crampi. Lo sapevo che a tirare a tutta non avrei tenuto e adesso pago il prezzo, pure salato, della scemenza. Calo il ritmo drasticamente, e cominciano a superarmi all'infinito. Oltretutto gli ultimi 35 km sono i più duri, con strappi sempre a due cifre e spesso sterrati, e con la simpatica idea di farci girare attorno a Siena per quasi mezz'ora con l'illusione continua che sia finita.

Entro in Piazza del Campo stanchissimo, finisco senza quasi più riuscire nemmeno a camminare, mentre gli amici tutti sono ormai arrivati da mezzo secolo. Loca, Zambo, Piero, Pier, Ricky, Leo. Giò ed anche Elema hanno già festeggiato e se ne sino andati ormai al calduccio.

Morale sotto le tacchette, guardo il Garmin e leggo: 124 km per 2198 +. Per Strava sono 1980, non so chi abbia ragione, ma non sicuramente gli organizzatori che avevano detto un paio di chilometri in meno (e vabbè perdonabile) e 1300 di dislivello (sì, ciao, bella sta cosa...).

Mentre torno a casa guidando, con le gambe che urlano dal bruciore, ed anche oggi che fanno ancora male, penso sempre la stessa frase: "non sono un ciclista, non lo sono mai stato". Ma inoltre non c'è nemmeno un pò di forma fisica, e spietatamente il ritmo gara mi fa a fette.
Come ogni anno ho provato ad allenarmi, ma è un dato di fatto che qua man mano che passa il tempo le mie prestazioni atletiche peggiorano costantemente, mentre quelle degli amici spesso più datati di me migliorano o nel peggiore dei casi restano costanti.

Pochi giorni e sarà l'ora di provarci nel mio mondo, ad Alassio, regno della tecnica e del coraggio. Vorrei, spererei, mi piacerebbe andare bene. Meglio che però me lo tolga subito dalla testa e mi prepari a una passeggiata di salute tra gli ultimi.

E speriamo che i pochi neuroni che girano ancora nel mio cervello mi tengano lontano dal riprovarci su strada....


BikerForEver















lunedì 8 febbraio 2016

LA REALIZZAZIONE DI UN SOGNO

Sono quasi 50 anni che vengo a Cogne. Qua passavo tre mesi d'estate da bambino, qua ho passato tutti i miei inverni, ho imparato a sciare e a fare fondo, a camminare in montagna e a pedalarci, a salire sui colli e sulle cime, a conoscere il cielo e le pietre, qua ho imparato ad andare per boschi.

Come in estate ho corso infinite volte la GPBike, tante altre in inverno ho fatto la Marcia Granparadiso, da sempre a stile classico, la disciplina dello sci di fondo più complessa e in cui faccio più fatica. Sempre partito senza sapere se reggevo lo sforzo, sempre arrivato con un sogno: farla un giorno a skating, in gara, con gli altri, a chiudere magari le fila ma nella mia tecnica preferita.

Così quando ho saputo che quest'anno essendo entrata nell'Euroloppet, prestigioso circuito del fondo, veniva proposta in due giorni con le due tecniche, non ho saputo resistere e mi sono iscritto.

Fare per due volte 40 km reali con oltre 1000 metri di dislivello con un solo giorno di riposo in mezzo (che poi mica riposi...) era una sfida per me che ho sciato quest'anno pochissimo. Eppure erano tanti, troppi anni che aspettavo.

Venerdì sole e caldo e neve perfetta, domenica nevicata fitta e un calvario, con gli sci che non tenevano nel classico e tutta da spingere a braccia. Attorno tanta gente di ogni parte del mondo, un meraviglioso intrecciarsi di parole di ogni dove.

Ho trovato la gioia, la velocità folle nelle discese a skating, la stanchezza di quando finisci ogni forza in salita, i crampi agli addominali a forza di spingere di sole braccia nelle neve fresca per oltre tre ore, il piacere di fare trenino con altri nei gruppi, la solitudine di certi tratti, il sollievo di vedere il suo viso che ti attende mentre ti scatta una foto e ti da morale, la gioia dell'arrivo di questa specie di corsa a tappe sugli sci,
Non so andare forte, non so sciare bene, ma sono riuscito a fare in 3 giorni 100 km con 2500+, la maggior parte in gara, dando tutto me stesso.

Stanco, esausto, sfinito, e finalmente contento.

Ho realizzato un sogno, era ora.


BikerForEver









giovedì 4 febbraio 2016

L'IMPEGNO

Io ci metto tutto il mio impegno.
Certo mi sto allenando male e gli antibiotici per debellare il virus di stagione dopo 10 giorni non aiutano.
Ma non si accampano scuse, è cosa orribile.

Vado a correre il penultimo CX della Coppa del Nonno, in un prato triste dopo case tristi di una triste zona del Piemonte. Location perfetta.
Si sono dimenticati le curve questa volta, tanti lunghi rettilinei un pò vallonati, si sente dire "un vero percorso da ciclocross".
A me paiono tutti uguali, tutti tremendamente noiosi. Ma è un fatto che meno c'è da spingere di potenza meno mi umiliano. Quindi capisco subito che oggi sarò vergognoso.

Spingo con tutte le mie forze, mi impegno un sacco, provo a prendere chi ho davanti, ma il sunto migliore è di mio figlio Francesco che mentre passo mi grida "dai papà che ti passano anche i vecchi".

Morale termino anche fuori dai premi e nonostante la presenza venga pagata bene scendo in classifica senza più speranze di recuperare.

Ne manca ancora una, vediamo se mi viene ancora voglia, ma ne dubito.

Meno male che esiste ancora Roasio e anche gli sci di fondo.....


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