mercoledì 9 marzo 2016

BIANCA TOSCANA

Non corro una granfondo su strada dal 2008. A dir la verità non ho nemmeno una bici da strada, ma solo una mtb e una cx.
Eppure alla fine cedo al richiamo degli amici ad andare a Siena, a correre la "Strade Bianche", che almeno ha un pò di km di sterrato, e che a vederla sembra una classica del Nord caduta per caso nel centro Italia.

Bel posto Siena e i suoi colli, tutti entusiasti, tutti a dire che posto meraviglioso e così via. A me non ha mai fatto impazzire questa regione, io sono per i monti e le rocce, per i ghiacciai e i prati in quota. Ma quando lo dico sembro scemo per cui....muto.

Il meteo mette malissimo ma poi saremo tutti graziati, con forse una decina di gradi e poche gocce, quando sembrava dovesse arrivare l'apocalisse.

Dopo la cena serale dietetica, a base di pollo patate e birre, la mattina fa un certo effetto salire ed andare alla partenza di una gara stradale. In fondo, perchè nasconderlo, io gli stradisti non li sopporto. Quando durante qualche trasferimento in mountain ne incontro qualcuno, parto in attacchi senza pietà che grondano odio. E adesso ne ho attorno duemila....apriti cielo.

Ho sistemato la Niner in versione "road" e in griglia le domande si sprecano. In effetti sta cx messa così fa la sua figura. Spiego a tutti, anche mentre corro e mi superano, che però ci vorrebbero le gambe.

Pronti via e si va come dei folli. L'istinto di quello che fu un biker accettabile mi porta a cercare di superare di continuo ed attaccare, Bastano pochi chilometri a farmi capire che di benzina non ce ne è e che, anzi, rischio la cottura precoce.

Ma per oltre 80 km. ci provo, con trenate assassine a oltre 45 l'ora, strappi a tutta e discese senza paura, che fosse asfalto bagnato o terra battuta. Riprendo anche Piero, e mi sento quasi figo e per un momento mi viene un flash preoccupante "Fabri, ma ti stai divertendo....qualcuno mi salvi".

Per fortuna l'euforia dura poco e prima che il Garmin ne segni 90 arrivano i crampi. Lo sapevo che a tirare a tutta non avrei tenuto e adesso pago il prezzo, pure salato, della scemenza. Calo il ritmo drasticamente, e cominciano a superarmi all'infinito. Oltretutto gli ultimi 35 km sono i più duri, con strappi sempre a due cifre e spesso sterrati, e con la simpatica idea di farci girare attorno a Siena per quasi mezz'ora con l'illusione continua che sia finita.

Entro in Piazza del Campo stanchissimo, finisco senza quasi più riuscire nemmeno a camminare, mentre gli amici tutti sono ormai arrivati da mezzo secolo. Loca, Zambo, Piero, Pier, Ricky, Leo. Giò ed anche Elema hanno già festeggiato e se ne sino andati ormai al calduccio.

Morale sotto le tacchette, guardo il Garmin e leggo: 124 km per 2198 +. Per Strava sono 1980, non so chi abbia ragione, ma non sicuramente gli organizzatori che avevano detto un paio di chilometri in meno (e vabbè perdonabile) e 1300 di dislivello (sì, ciao, bella sta cosa...).

Mentre torno a casa guidando, con le gambe che urlano dal bruciore, ed anche oggi che fanno ancora male, penso sempre la stessa frase: "non sono un ciclista, non lo sono mai stato". Ma inoltre non c'è nemmeno un pò di forma fisica, e spietatamente il ritmo gara mi fa a fette.
Come ogni anno ho provato ad allenarmi, ma è un dato di fatto che qua man mano che passa il tempo le mie prestazioni atletiche peggiorano costantemente, mentre quelle degli amici spesso più datati di me migliorano o nel peggiore dei casi restano costanti.

Pochi giorni e sarà l'ora di provarci nel mio mondo, ad Alassio, regno della tecnica e del coraggio. Vorrei, spererei, mi piacerebbe andare bene. Meglio che però me lo tolga subito dalla testa e mi prepari a una passeggiata di salute tra gli ultimi.

E speriamo che i pochi neuroni che girano ancora nel mio cervello mi tengano lontano dal riprovarci su strada....


BikerForEver















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