martedì 7 maggio 2013

365 GIORNI DOPO

Corro con la mia Raven ovunque con tre chiodi nel midollo del mio femore. Ho paura, io ho sempre paura. Ma mi piace gestirla, per cui me ne frego.
E siccome i mie amati pezzi di ferro, anzi titanio, compivano il loro primo anno di vita, la cosa andava festeggiata. E' un pò come se anche io compissi un anno, perchè credo che questa sia la mia seconda parte della vita.

La Rocky Mountain Bike Marathon era la scelta giusta. Stessa organizzazione e stesso ambiente della Transalp, stesso magico luogo di partenza e arrivo: Riva del Garda.

Tre giorni passati con accanto la famiglia tra crucchi e bikers, con nel cuore il sentimento profondo della grande attesa. Non sono superstizioso, ma un anno dalla botta che presi alla Maxei non puoi ignorarlo.

Mi alzo alle 5 e 45, mangio, mi cambio con calma e preparo tutto, camera d'aria legata sull'orizzontale, altimetria sul manubrio, borraccia da 750 ml della Transalp, 4 barrette, 4 gel e 3 fiale di magnesio in tasca, oltre allo smanicato. Esco ben prima delle 7 ed è sereno. Sono carico e felice.


In griglia faccio amicizia con uno dei pochi italiani presenti, un eccellente biker di Parma. Sono nel primo gruppo, sono pronto.
Partiamo alle 7,45, 50 l'ora fissi fino alla prima salita. Sto bene, attacco come un pazzo, oggi la gamba è favolosa, qui io mi sento a casa, non ho paura di nulla.
Scollino la prima eterna salita e scendo fortissimo, e inizio a salire a Malga di Vigo, un muro di cemento impressionante, 5-6 all'ora per una vita. Trovo il secondo ristoro ma ne è segnato uno ogni 20 km e decido di prendere acqua e sali al prossimo. E mi rigetto giù come un pazzo, per prendere la salita del Monte Casale, la più lunga della giornata. Sono passate 3 ore e arriva la crisi, mi guardo attorno e la gente con me ha un fisico da atleta, so di essere andato troppo forte ed essere nei primi 100, ma mi conosco e lasciando sfilare una ventina di persone in oltre un'ora di salita so che poi mi passa e torno come prima.
Scollino e sono 49 km, con già oltre 2500+ nelle gambe, e inizia una infinita parte tecnica su e giù, arrivo al km.54 e....non c'è il ristoro. Sono senza acqua da un pò, entro nella disperazione. Comincio a chiedere a destra e sinistra, nessuno ha acqua. Vado in disidratazione totale e la mia gara in senso agonistico finisce qui, sono pieno di crampi e so che per arrivare al traguardo dovrò soffrire come un cane. Mi rassegno, e tra qualche camminata e qualche discesa a vita persa arriva il ristoro a circa 70 km. Bevo Coca-Cola a litri, riempe il borraccione e riparto e inizio subito a recuperare, sto di nuovo bene.



Arriva l'ultima durissima salita, e sono cotto come un asino. Dopo un pò c'è un ristoro e chiedo ai soliti tedeschi: "manca tanto alla fine della salita?". Uno subito "100 metri e poi tutta discesa". Allora non mi fermo che è fatta. E mi faccio altri 40 minuti di salita, rimango senza acqua e di nuovo preda di crampi pazzeschi. Errore idiota mio, ma se lo avessi davanti ora quel tizio gli staccherei la testa a morsi.

Ultima discesa che manco le capre ci passano, scendo pure a piedi in un tratto e il resto rischio la pelle non so quante volte, arrivo agli ultimi 5 km di statale e ho le lacrime agli occhi, mi fermo da uno che vende arance e ne azzanno una anche con la buccia pur di trovare i liquidi e sono finalmente tra una ciclabile e l'altra a Riva, vedo mia moglie e i figli e tutta la fatica passa, sono felice, sono terribilmente felice. Abbraccio tutti, cosa me ne frega se ho perso almeno 30 se non 45 minuti per i crampi, cosa me ne frega se ho fatto 96,1 km per 3645+ sul mio cardio, se ho le gambe che bruciano.

Io ce l'ho fatta, un anno fa piangevo sotto le gelide luci di un pronto soccorso pensando fosse finita, ora sono qua. Cazzo sono di nuovo qua!!!


BikerForEver



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