Siamo venuti per la prima volta nella nostra casa di Beaulieu nell'estate del '99, dopo due mesi doveva nascere Michela, la nostra primogenita.
Non siamo mai venuti spesso, ma almeno una volta l'anno, a Pasqua, si scendeva qua, per nascondere le uova di cioccolato nel giardino e far la caccia al tesoro ai bambini. Che oramai sono ragazzi.
In mezzo tanti ricordi, tante cose fatte, tante emozioni con la famiglia. E anche tante pedalate, su queste strade che ormai conosco a menadito, dal Col de la Madone al Col de Braus, da Peille a L'Escarene. Ho sempre trovato e messo a punto la mia poca forma atletica con i primi lunghi su queste montagne a picco sul mare, nel tentativo di uscire un pò dal traffico assurdo e congestionato della Cote d'Azur, e in specie qui attaccati a Montecarlo.
La casa era molto più vissuta da mio padre e mia madre, più che da me, mia moglie e i miei figli. Eppure 14 anni sono tanti e i ricordi si formano.
Oggi sono uscito, dopo aver fatto montagne di scatoloni, due ore su strada al sole caldo di questo strano fine ottobre, salendo come sempre su a La Turbie e al Colle d'Eze. Sono stanco però non volevo rinunciare a questo ultimo giro sulla Costa.
Domani se trovo 1 ora esco a correre fino a Cap Ferrat, poi partirò chiudendo per l'ultima volta la porta di casa e consegnando a chi verrà qui dopo di me le chiavi, davanti a uno squallido notaio nizzardo.
Quando si chiude una porta, come ha scritto giustamente Barbara, se ne apre sempre un'altra. E nuovi ricordi arriveranno, nuove abitudini, nuove giornate di sole e di mare, in qualche altro luogo del mondo. E il ricordo di Beaulieu piano piano scolorirà e andrà a prendere un piccolo posto in noi.
Sono, siamo coscienti che è un'opportunità e non una sconfitta, ma almeno stasera un pò di malinconia non può togliermela niente e nessuno.
Adieu Cote d'Azur.
Biker For Ever
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