lunedì 21 ottobre 2013

LA PRIMA VOLTA

E' ancora buio quando suona la sveglia. Correre d'inverno la mattina presto è faticoso. E' domenica e la voglia di girarmi nel letto e continuare a dormire è forte.
Dai mi alzo, colazione e sono in macchina, musica e si va. Mi trovo con gli altri della squadra e andiamo a Brinzio, arrivando anche un pò tirati per riuscire a fare tutto.

Corrado, Flavio, Marco e Roberto faranno la corsa a staffetta, io provo il duathlon individuale. Non ho mai corso a piedi contro qualcuno, è bello provare qualcosa di nuovo.

Mi scaldo un attimo, tanto penso andranno in griglia all'ultimo, mi giro e son già tutti li schierati. Ma non era un ambiente rilassato questo??



Si parte in mtb come pazzi, io non sono abituato a cx e xc, e faccio il lancio in coda. Prima mini discesa e trovo un tizio agonizzante in terra, tutti che gridano. Saprò poi che è Zanasca che si è massacrato il bacino (poveretto, auguroni so che vuol dire). Mi viene un groppo in gola e il primo giro non riesco a spingere.
Poi mi passa e recupero, ma qui è l'opposto di quello che so fare in mtb: un circuito di 4,5 km con 80+, tutto da menare a ben oltre 20 di media.
Arrivo al cambio, pioviggina. Poso la bici, tolgo scarpe, casco occhiali e guanti, mi infilo le Hoka, acchiappo il cappellino e inizio a correre. Sensazioni immediate pessime: mi sento lentissimo e goffo, e cominciano a passarmi podisti che sembrano volare.
Come sempre i primi 10 minuti sono i peggiori, poi le cose migliorano. In un tratto a doppio senso incrocio Corrado e anche Edo (che piacere rivedere gli amici), e so che verranno a prendermi.

A circa 1 km dalla fine, vedo con la coda dell'occhio Corrado dietro, mi ha recuperato 6 minuti in 8 chilometri, che bravo che è rispetto a me a piedi. Facciamo gli ultimi 5 minuti assieme, uscendo dal bosco e correndo nel prato. Arriviamo al traguardo mano nella mano, capisce il mio momento di emozione per la prima volta, e sta con me. Grazie.



Sorrido felice, sono riuscito ad arrivare. Correre a piedi per me è durissima, dovrei ricordarmi più spesso che fisiologicamente non potrei più farlo. Ho caviglia, tibia, e soprattutto femore destri fratturati, e una bella percentuale di invalidità. Il piede è intra ruotato, e sono tutto fuori asse nelle corsa. Per questo mi si infiammano caviglie e ginocchia.
Ma quanto è gustoso fare ciò che non potresti fare?

Grazie alla parte a pedali, sono 14esimo su 44 individuali, roba da leccarsi le dita.
Il ghiaccio è rotto, vediamo se non mi rompo qualche osso e si continua.

Biker&Runner

Nessun commento:

Posta un commento