Sono sdraiato sul divano, con il telecomando cerco qualcosa da guardare su Netflix. Ho mal di testa, un mal di gambe difficile da sopportare e la gamba sinistra è appoggiata a due cuscini in modo da tenerla bene in alto. Sulla caviglia, gonfia e dolente, un bel pò di ghiaccio.
Il morale non è dei migliori, ma con tutte le grane infinite della mia esistenza normale, quelle sportive appaiono ormai decisamente marginali e gestibili. Certamente togliere per un pò la valvola di sfogo dell'agonismo e della sua preparazione scoccia, ma bisogna sapere accettare le cose.
La prima domenica di maggio ho corso a piedi il Rensen, ad Arenzano, un 30 km a piedi per 2000 metri di dislivello. Poi due domeniche dopo sono tornato a correre dopo due anni in bici alla South Garda, visto che, cosa rara nel nostro Paese, si poteva fare con la gravel in mezzo ad un migliaio di biker assatanati. Così preso da questa folle polivalenza, subito dopo sono andato ad allenare di nuovo la corsa in montagna e sabato, ovvero ieri, scendendo dal Bec d'Ovaga con Elema ho preso una distorsione alla caviglia tremenda, causata dalle gambe troppo stanche. Così dopo essermi trascinato zoppicando per qualche chilometro, ho capito arrivato al furgone che la frittata era fatta.
Potrebbero esserci molte cose da dire. Che forse 55 anni sono tanti per fare queste cose per poi lavorare in campagna per ore ogni giorno, oppure che forse ho sfruttato un pò troppo il mio fisico per 30 anni e adesso è stanco, oppure che quando hai mal di gambe dovresti riposare, oppure che corsa e bici, se gareggi, ti stressano troppo il corpo, oppure che è solo sfiga.
Di fatto so solo che faccio quello che mi piace, e a me piace usare il corpo sempre e completamente. Mi annoio a riposare, mi annoio a stare tranquillo. So benissimo che troppo presto mi dirà basta, non ne posso più. Ma non mi interessa conservare forze per un domani, una vecchiaia, o che so io. Vivo l'oggi, e il resto non conta.
Farò fatica ad attendere di guarire, ma almeno questa attesa è inevitabile. Dopo due giorni fermo mi sembra di non aver mai fatto sport. Ma è l'unica via per salvare la possibilità di andare ai due trail che avevo scelto in giugno per fare altre, nuove e diverse, esperienze.
In fondo non si finisce mai di imparare, e di crescere.
BikerForEver
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