domenica 12 agosto 2018

SENZA ALCUNA DOMANDA

Mangio carni salate e formaggi, accompagnati dal pane, seduto su una qualsiasi pietra sopra a 3000 metri di quota.
Cammino con attenzione guardando i miei piedi, a volte mi fermo per vedere la meraviglia che mi circonda.
Ascolto solo il mio respiro affannato, a volte coperto dal frastuono delle cascate.
Mi tiro su corde fisse e scale di ferro, quando il cuore batte forte e sale la paura del vuoto.
Mi preoccupo per lei che sempre mi segue.
Guardo i ghiacci, le rocce, le pietre, i fiori, i funghi, le erbe, a seconda delle quote in cui mi trovo.
A volte riesco a vedere gli animali, lo stambecco e l'aquila nel cielo i momenti di maggiore estasi.
Uso i bastoni per spingermi sui grandi ripidi, oppure le mani quando sono le pietre enormi o le rocce che devo passare.
Ho caldo, ho freddo, non ci faccio particolarmente caso.
Cerco di tenere sempre un passo più veloce che posso in salita, amministro il dolore a cosce e talloni nelle infinite discese.
Senza mai fermarmi faccio molte foto, molti video, soprattutto di lei che sale agile e leggera.
Guardo, ammiro, mi riempio dello spettacolo della natura incontaminata che ho attorno. Alcune volte mi prende l'emozione, per un valico e una vista improvvisa, una cima o un colle particolarmente ostico conquistato.
In certi momenti mi seggo e guardando mi sento terribilmente bene.
Cerco dove finiscono le erbe e i fiori, quando solo le rocce e lo sfasciume delle pietraie mi circonda, sopra quota 3000, a volte molto sopra. Voglio sempre portarmi in questi posti, dove le gambe non mi fanno più male, dove il passo mi riesce di accelerare, dove la fatica mi sembra svanire.
La sera cerco del buon vino ad accompagnare i pasti, da dividere sempre con lei. E del buon genepy che ci accompagni al sonno.

A volte faccio tutto questo a piedi, a volte con la mia, le nostre bici da montagna. Che importa il mezzo che uso, quello che conta è che siamo noi e i nostri respiri affannati. Soli.

Guardo, respiro, cammino, mi nutro, riposo, riparto con più voglia in cuore del giorno prima. Non mi sento mai stanco, mai sazio, mai ebbro.
Non mi pongo domande. Non mi interessa perchè la montagna esista, non mi interessa da dove provenga il paradiso che mi accoglie a ogni passo. Guardo e osservo, senza capire, senza volere capire.
Nessuno attorno, nessun rumore, solo noi.
Guardo come guardano gli animali, con occhio lineare, solo volto a cercare dove mettere il prossimo passo.

E sto infinitamente, calmissimamente bene. E vorrei restassimo qui per sempre.


BikerForEver
























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