Sto scendendo come un folle tra radici, pietre e gradini su un sentiero di montagna. Il sole alto, caldissimo, già oltre 8 ore di salite nelle gambe. E da quasi 100 km che supero biker, mentre la testa è finalmente vuota, leggera, le gambe leggere, l'animo leggero.
La mia dolce BMC vola, i miei occhi sono una furia.
Fabri ma dove eri stato tutto questo tempo?
Finisce l'ennesimo sentiero impossibile, vedo Megève. Entro in paese, a destra finisce la 100 km. a sinistra si va per la 140. Giro senza esitazione e urlo come un pazzo, la gente si volta e leggendo il mio numero sulla tabella del 279 mi grida "Alesi Fabriziò, bon courage". Urlo ancora, piango.
In fondo mancano solo 2000 metri di dislivello e 40 km di sentieri di montagna, solo qualche folle picchiata tecnica da 1000 per volta, in fondo tutto si può fare.
Leggero come l'aria, riprendo e rido come un folle. E' il mio giorno, il resto non esiste, io sono la gioia che esplode.
Nonostante i 38 gradi mai visti alle basi del Monte Bianco, nonostante la partenza in fondo alla griglia, nonostante 140 km con 7000 metri di dislivello, nonostante un percorso oltre il limite della pazzia come solo i francesi possono concepire, nonostante altri 800 biker con il mio stesso sogno da finisher de "La course VTT la plus difficile au monde", nonostante la borraccia persa al 115esimo e la crisi seguente più di paura che di reale disidratazione:
Sono 47esimo assoluto e l'incarnazione della felicità dopo 12 ore e 58 minuti indimenticabili.
Grazie a Andrea "Zambo" della compagnia (e chapeau per la prestazione), grazie a tutti quelli che hanno lavorato per questa fantastica MB Race, grazie a chi ha permesso che oggi la mia bici volasse, rendendomi leggero come se tutto fosse svanito in un istante.
BikerForEver
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