martedì 3 giugno 2014

GOD SAVE THE QUEEN

Descrivere la 24 ore di Finale è una cosa stupida.
Chi è biker dentro ci va. Chi non ci va, è perchè non capisce un cazzo.

Sveglia alle 3.45, dopo due ore di tentato sonno. Esci dalla tenda, attorno il silenzio rotto solo dal rumore delle ruote che mordono il trail. Le lucciole ovunque e giù le luci e l'affanno dei bikers, mentre urini.

Respiri, sali al tuo gazebo, ti siedi e mordi qualcosa, senza pensare.
Il casco in testa, le luci pronte, la MTB pronta, l'animo pronto.

La strada verso la zona cambio, il buio rotto dal tuo faro in testa. Gli altri bikers, muti, il silenzio rotto dal fregare delle catene dei bikers che passano.

"Riverosse Fabri, riverosse". "Riverosse, Alby, vado". "Vai Fabri, mena cazzo".

Il buio attorno, il tuo sottile cono di luce. L'affanno, il respiro, il bosco, le buche, le piante troppo vicine, il trail tecnico, gli altri "scusa passo a destra, occhioooo, sinistra, grazie dai non mollare..."

Il mare sotto, le luci di Noli, Spotorno, l'alba che lentamente chiede spazio.

Le pietre, le radici, la tua bike da domare, l'adrenalina che scorre a fiumi. Le vene gonfie.

Vita.

"Riverosse Zambo, Riverosse, vai vai!!" 

La quiete, la Focus buttata per terra, la pasta al pesto tra i denti, il buio per tornare in tenda.

I compagni di squadra, gli altri in otto, amici, cazzo amici. Lo sfottò continuo, fratelli dentro, la birra di Piero a fiumi.
Finale, Le Manie.
Ero qui nel 99, ci sono ora a 48 anni.

Dio salvi la 24H di Finale. Finale, la Regina, Dio salvi la Regina, God Save The Queen.

Vi voglio bene, tutti.



BikerForEver







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