domenica 10 febbraio 2013

MARCIAGRANPARADISO

Ritiro gli sci da Ezio Sport alle 8, due parole con Coccio e salgo a casa. Sono teso, troppo teso, ho dormito malissimo. Ho sciato in tutto otto volte quest'anno, è un vero terno al lotto la Marcia.
Metto sulla base a caldo della -4/-10 verde, mi vesto con doppia canotta e doppia mutanda, il rischio di congelare scendendo dalla Valnontey è reale.
Sopra metto la maglia Focus Riverosse, ci tengo a inaugurarla oggi, anche se sono sugli sci.

Sono in griglia accompagnato da mio figlio, al sole i -13 gradi non pesano molto.


Alle 10 si parte, tutti campioni all'inizio come in bici, vabbè. Faccio i prati di St.Orso all'ombra, si fatica anche a respirare, gli sci sembrano buoni e ho un buon ritmo. Scendo a Epinel e inizio la infinita salita con il passo per stare sotto le tre ore, molto bene. Mi accorgo però che sono già stanco e sono solo 45 minuti....

Ripasso nei prati dove mi aspetta la famiglia con grande tifo, e continuo a salire verso Valnontey con gli sci già finiti. Annaspo, 6 mani di stick sulla base a caldo non sono bastate, la neve in molti tratti riportata con le ruspe ha consumato subito tutto. Mi viene mal la schiena e mi sento distrutto. Giro in cima e inizio a scendere con il morale bassino, spingo a tutta e arrivo a salire verso Silvenoire che mi aspetta Franci con la borraccia e la famiglia. Mini sosta, un sorso e si riparte.


Sono oltre le due ore ormai, e sono al pelo coi tempi per stare sulle 3 finali. A Silvenoire mi fermo a sciolinare al punto assistenza, così non si può andare avanti. Ci sono Paolo e figli e anche i Freyrie, altro gran tifo, mi carico e riparto a tutta verso la Valley e recupero posizioni.
La discesa folle dopo l'ultimo giro di boa è una lastra, ma mi sembra di farla benissimo, arrivo nel prato di Lillaz sicuro almeno a 50 l'ora, prendo le corsie e non so cosa succede (credo un pezzo di ghiaccio che non  vedo nel binario) e mi trovo a sci incrociati, pelle di leone e faccia che striscia nella neve ghiacciata. Mi rialzo e mi gira la testa, e un attacco si è un pò rotto. Mi seggo, mi gira la testa, mi chiedono se sto bene, provo a ripartire ho male ovunque, ma non mollo come sempre. L'anca malata fa male da cani, e gli ultimi km sono un vero calvario, perdo un sacco di posizioni e il sogno di farcela in 3 ore.

Sono a Cogne in 3 ore e 10 minuti, dopo 45 km a passo alternato con 915 metri di dislivello durissimi. Sono stanco, stanchissimo, e fa freddissimo. Non guardo manco le classifiche, ma sono sicuramente ben dietro la prima metà degli arrivati. Mangio minestrone e spezzatino scadenti del pasta (??) party con la famiglia e torno su a casa lentamente mentre loro restano giù. Entro mi spoglio, riempio la vasca e sto mezz'ora nell'acqua bollente: questo bagno oggi me lo sono meritato.

Un'altra Marcia è fatta. Il femore anche se ha fatto male ha retto. Prendo coscienza che ormai dovrò accontentarmi di limitare i ritardi rispetto ai miei tempi migliori nelle gare anche in Mtb, ma in fondo con quello che ho avuto forse sarebbe meglio essere felici di esserci comunque.
O no?


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