Pedalare nel Salento significa imparare a convivere con il vento. Ad oggi in una sola uscita ne ho trovato poco e mi sembrava finalmente di volare...
I dislivelli non sono alti, non arrivo ai 500 metri in 60 chilometri. Le salite non sono dure, è più che altro un vallonato. Ma quando hai 38 gradi alle 9 del mattino e 20 nodi di vento contro, sembra di salire la Dantercipies della Hero.
L'altro ieri sulla salita per andare a S. Cesarea Terme, che sono 3 chilometri al 3-4% credo, con il vento a favore all'andata andavo su a 32 l'ora, con quello contro al ritorno scendevo a 26!! E il bello è la ruota anteriore che non sta mai dritta per le folate continue, cosa che a me ovviamente aiuta molto, visto che non posso cadere assolutamente.
In cambio i paesaggi sono notevoli.
E variano anche spesso.
Il mio ritmo è ormai assodato: cicloturistico, ovvero come dico io "arancione". La mattina ci sono pochissimi ciclisti in giro qui, ma quando come ieri mi prende qualcuno mi svernicia clamorosamente. Provo a prendere la ruota, il cuore va fuori soglia e ...ciao, io mollo continua tu.
Ci vuole tempo, Fabri, ci vuole tempo...sì ma che palle!
salento is not puglia
RispondiEliminaafrica?
RispondiElimina...dai vinokurov....tieni duro.........
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