martedì 2 febbraio 2021

LEGGERE E SCRIVERE


 Non ho voglia di scrivere. Dopo molto tempo, non saprei dire quanto, non ho alcuna voglia di sedermi e di mettermi a scrivere. Ho sempre avuto l'esigenza emotiva di comunicare a me stesso, a chi ha voglia di perdere dieci minuti, a qualcuno di non ben definito, quello che penso. Spesso inutile, sempre di parte, quasi mai positivo, o divertente, o piacevole. Eppure emotivamente necessario.

Non so se sia la stanchezza, la delusione per la svolta che il mondo si è dato, per la netta sensazione di impotenza che mi pervade ogni qual volta accedo ad una qualsiasi notizia. Inerme, triste, spaesato, arrabbiato, con emicranie sempre più frequenti, mi chiedo per quale motivo schiacciare i tasti di questa vecchia tastiera del mio pc portatile.

Eppure ho appena corso la mia prima gara di questo nuovo anno, nonostante "l'emergenza", nonostante "i protocolli", nonostante "i lockdown, le zone gialle e rosse, i controlli, le autocertificazioni" e tutte le altre stronzate che questo mondo di autentici pazzi e sfigati si è inventato. Una gara di una disciplina non mia, e che ho fatto per la mia sola seconda volta, nonostante sia ormai nelle mie 55 primavere.

Ho corso a Cogne, come l'anno passato, il winter triathlon, dove prima corri a piedi, poi con la mountain bike e poi con gli sci di fondo stando sempre sulla neve, sempre fuori soglia, sempre vedendo gente troppo più brava e capace di te, sempre al freddo. Se la prima volta erano stati i campionati italiani assoluti, domenica erano i campionati italiani a squadre. Poco conta, poco cambia. O nulla.

Ho come sempre dormito abbastanza bene la notte prima, male quella dopo. Ho avuto le mie solite diarree isteriche per l'ansia, potrei correre mille anni senza cambiare mai. Ho fatto la solita colazione di sempre, mi sono vestito senza alcun dubbio, sono andato con Elema giù nei prati di Sant'Orso come tante altre volte, ho posato le cose, ho cercato di scaldarmi contro voglia, mi sono messo in fondo per partire tra gli ultimi sentendomi inadeguato come ogni volta, mi sono sentito troppo datato per queste cose.

Dopo meno di dieci secondi dal via, mentre correvo a piedi, cosa che faccio davvero malissimo e lentamente, ho avuto la netta sensazione di non potercela fare, già in affanno e stanco. Ma come sempre piano piano ho poi continuato, cercando anche di non demordere, per poi pedalare, per poi sciare, per poi finire e correre a prendere la videocamera per fare un piccolo film a lei che stava per arrivare poco dopo di me.

Dovrei essere qua a scrivere del mio quarto posto di categoria, tra un gruppetto di dieci datati personaggi, di una prestazione inaspettata e ben oltre le aspettative. Ma non ne ho voglia, e l'unica cosa che ricordo è che avrei preferito essere terzo. Ma che ho anche pensato che la medaglia di legno per me che uso la motosega quasi tutti i giorni era alquanto azzeccata.

Avrei voluto qualche foto bella e clamorosa di pieno gesto atletico. Ma forse è meglio così, quel goffo individuo con il numero 79 che cerca di correre in fondo sono io. E sarà bene che me lo faccia piacere.

Non ho voglia di scrivere, eppure alla fine mi sono messo a farlo. Male come non mai. Spero mi torni. Dubito qualcuno abbia ancora voglia di leggere. Ma la insopprimibile vanagloria me lo fa sperare ancora. Mi sono messo a gareggiare di nuovo, spero la voglia non mi passi, per quanto male possa farlo.


BikerForEver








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