martedì 25 giugno 2019

CENTOTTANTA

Fa caldo, molto caldo. Guardo il Garmin, segna 33,2 gradi. Il sole brucia sulla schiena mentre salgo l'ennesima rampa sterrata e ghiaiata alzandomi in piedi sui pedali. Francesco no, lui sta bello seduto e sale di potenza, come sempre. Ma io, piccolino e con tre watt in croce non posso fare altro che spingere da in piedi.
Le braccia sono bagnate di sudore, la maglia bianca nuova aperta fino al ventre, la bocca spalancata cerca un pò d'aria. Sono in riserva, ormai stanco dopo ore e ore su questo infinito percorso Rivera alla Monsterrato. Eppure non sto male, sono contento e assaporo con piacere quella sensazione un pò dimenticata del "lungo".
Perchè per me centottanta chilometri in buona parte fuoristrada sono una cosa lunga, ed era un pò di anni che non mettevo nelle gambe una distanza simile. Non sto correndo, la Monsterrato non è agonistica, ma non sto andando piano, per nulla piano. Mai al massimo, come ovvio per un amatore che sta pedalando da oltre sette ore, ma nemmeno a guardarmi intorno. Insomma testa bassa e spingere, come sempre.

Francesco mi stacca un pò e arrivando allo scollino lo vedo rallentare per attendermi. Mi do una mossa, lo affianco ed entriamo verso Vignale insieme. Sul volto vedo un sorriso gentile, in fondo anche se ci conosciamo da un pò non avevamo mai fatto un giro davvero insieme. E oggi quando ad Altavilla, al bivio che divideva il centodieci dal lungo, mi ha detto "io verrei con te, se ti va", con quel suo fare sempre cortese, ho guardato Elema e lei già sapeva senza che nemmeno parlassi. Si è seduta un istante al ristoro e mi ha guardato riprendere la salita, prima di andare al traguardo del suo giro fatto come sempre molto bene.

A Camagna, pieni e soddisfatti, dopo otto ore effettive di spinta sulle nostre gravel, ci siamo salutati con la foto dei nostri diplomi. In pochissimi dei 200 presenti abbiamo osato fare giornata sotto il sole bollente di giugno.

Mentre torno a casa, a quella Ca' degli Ovi sede del primo ristoro dove mi aspettano gli amici milanesi ed una immensa grigliata, ripenso a quello che è stato.
La festa delle strade bianche, del gravel, delle colline e di questa terra senza turismo. Il piacere enorme di pedalare con gli altri, di fermarmi ai ristori e bere avidamente acqua freddissima, di un percorso incantato, di essere parte di questa cosa che con dieci euro ti rida indietro il triplo almeno, di persone sempre gentili e piene di premure ovunque. Un gioiello da conservare con cura nel tempo, nella speranza che la gente che ama il fuoristrada capisca e continui a venire, per vivere una giornata che non si dimentica.

La Monsterrato Strade Bianche 2019, orgoglioso di averla pedalata tutta e di aver dato una mano affinché esistesse.

Grazie Francesco per il bel viaggio.


BikerForEver









Nessun commento:

Posta un commento