Vestirsi diversamente, vestirsi uguali. Le magliette, le camicie, le divise.
Centri storici della cintura torinese, le transenne, la gente a guardare.
Molti altri biker, molti biker molto forti.
La molta birra dopo, i massaggi, la cena spesso anche buona.
Il ritorno a casa a notte fonda, il sonno in autostrada.
Noi due, io che da solo avevo più anni della somma degli anni di tutte le altre coppie miste.
Una sfida impossibile, il gusto di farsi di adrenalina per correrla lo stesso.
La costanza della presenza, che alla fine ti porta al secondo posto.
Immeritato atleticamente, meritato con orgoglio per l'impegno costante.
In mezzo alla fatica delle montagne, e di una granfondo a Torre Pellice che ti toglie ogni forza.
Ripetute e distanza, distanza e ripetute. La forza di volontà di un devoto.
L'ignoranza ciclista, quella assoluta ed amata, di un biker di 51 anni che sabato parte per fare l'Iron Bike, il terrore per chiunque abbia provato a correre a tappe in mountain bike, e il mercoledì sera è ancora a Pianezza a straziare il cuore sulla soglia massima dell'anno. Il massacro conclamato per eccellenza.
Panza presenza ignoranza. Nulla di più, tutto quello che voglio.
BikerForEver
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