Celle, che poi sarebbe la granfondo Olmo, ma per noi è sempre stata Celle.
Solite cose, solito posteggio, solito ritiro pettorale e pacco gara, solite facce e pacche sulle spalle, ciao qui, ciao la, il piacere sottile di sentirsi a casa.
Solito freddo, vento e nuvole anche se siamo a marzo al mare. Solito percorso duro, acido, tecnico ma non troppo, e bello bagnato.
In griglia per trenta minuti a congelare, partiamo e dopo nemmeno un minuto sono sulla soglia massima dell'anno passato. Acido in bocca, male a denti e palato e stop. Gara finita lì, per il resto tutta sofferenza a cercare di resistere, a non mollare, a contare quanti mi passano in salita e nei pochi piani, a tentare il recupero con discese da demente.
Il primo giro tutto sommato l'ho salvato, il secondo sono una larva. Mi riempo di crampi prima della pietraia, sulle scale devo fermarmi inchiodato a novanta, con pure la schiena che urla.
Arrivo senza mordente, rassegnato, anche un pò triste. Vorrei ma non posso, il giusto riassunto è questo. Impiccato per due ore e venticinque minuti, quando i due anni precedenti erano state due ore e undici.
Potrei dire chi se ne frega la stagione è lunga, e poi son qui per divertirmi e così via. Invece no, passo quattro mesi a prepararmi e poi peggioro. Non mi piace.
Per arrivare al toboga salivo a 11 l'ora, quando in allenamento sto mai sotto i 13. Ero impiccato, lo si vede anche dalle foto, tutto gobbo e senza mordente.
La strada è in salita, io non smetto certo di provarci. Se poi è iniziata la vecchiaia, pace ci adatteremo.
BikerForEver
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