martedì 4 febbraio 2014

IL CORRAGGIO DI METTERSI IN GIOCO

Partire il sabato mattina da soli sapendo che nevicherà sempre.
Sciare appena arrivati sperando di trovare la chimica buona per gli sci.
Prendere il pettorale, fare la spesa per la cena, passeggiare, comprarsi anche una felpa.
Cenare e preparare tutto per il giorno dopo.
Non avere dietro il pc, solo un pò di televisione prima di coricarsi, mentre fuori continua a nevicare ed è silenzio assoluto.
Svegliarsi alle cinque perché non si è abituati al silenzio assoluto della solitudine montana.
Scendere in paese, far quattro parole da Ezio, risalire e sciolinare già alle sette e mezza del mattino.
Farsi una colazione leggera, cambiarsi lentamente, legarsi il pettorale, scendere giù in paese mentre come sempre nevica.
Andare in griglia tra gli ultimi, trovando qualche conoscente e far le solite quattro idiote parole prima della partenza.
Il cuore che sale a tutta, la salita subito, sentirsi in fondo al gruppo e capire immediatamente che non si potrà risalire la china, perché gli sci non fanno presa sulla neve troppo fresca e bagnata.
Illudersi nella lunga discesa verso Epinel che si recupera alla grande, e che ora sarà la mia gara che aspetto da anni.
Risalire fino in Valnontey sentendo le braccia non allenate che si spezzano per lo sforzo, non potendo praticamente usare le gambe con questi sci.
Guardare l'orologio e vedere che hai trenta minuti di ritardo al trentesimo chilometro rispetto all'anno prima, e pure i crampi a braccia, spalle e schiena.
Vedere il traguardo e arrivare senza alcun impeto agonistico, senza affanno. Bere un pò di thé, mettersi il dopogara che avevo lasciato alla partenza, salire a casa, farsi un bagno caldo, chiudere casa, prendere la macchina, fermarsi al "pasta" party con minestrone e spezzatino da carcerati e tornare a Vercelli.



Fare questo per correre la mia ennesima (ho perso il conto) Marcia Granparadiso, arrivando tra gli ultimi con il mio peggior tempo di sempre.
Per mettere li insieme alle tantissime altre, anche questa medaglia.



Tutto solo perché la serenità, la forza interiore, viene dal coraggio di mettersi sempre in gioco, anche quando si sa che si può solo e sempre perdere.

Magari domenica ne faccio un'altra, ovviamente a passo classico che sono imbranato, posso mica farla a skating che poi magari vado anche decentemente....

BikerForEver

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