lunedì 8 luglio 2013

CHE BELLA CHE SEI

La HochPustertal la conosco bene, ma una volta sola c'ero venuto a correre in MTB. Era il 2010 e per me la Dolomiti Superbike, o DSB come tutti la chiamano, era stata la distanza più lunga mai percorsa fuoristrada. Fu un calvario, devastato dai crampi e con il ricordo dell'ultima salita fatta fianco a fianco con Marco Benetel, oggi il mio super presidente.

Tornarci quindi per domarla era d'obbligo, e l'ho messa in questa stagione di demolizione fisica. Siamo andati in quattro, io, Riska e Alby, più un amico nuovo, Gianni.

Inutile descrivere il posto, solo vedendolo si può capire cosa siano le Dolomiti di Sesto.





Parto alle 7.30 precise, e subito si sale fra i prati per entrare nel bosco. Poi si perde quota con un lungo vallonato, si picchia un attimo in un single track pieno di fango, e si riprende a salire per arrivare a Piazza San Silvestro, tra i cavalli liberi che corrono.
Si scende con qualche bel trail pieno di radici a Versciago e dopo qualche minuto di ciclabile si inizia a salire a Monte Elmo. Qui inizio seriamente a fare fatica, è una salita tanto bella quanto dura, sempre più ripida man mano che passano i chilometri, mentre attraversi le piste da sci ora prati pieni di fiori. Il tempo è bellissimo, i ristori continui, la gente a guardare ti incita, non potrei volere di più. Salgo con calma, perchè oggi ho deciso per la prima volta di non forzare mai, di godermela e basta.



Scollino, e picchio verso San Candido tra strappi spacca gambe, discese veloci, sentieri pieni di radici, prati, e si riprende a salire per Baranci, con il gpm che passo serenamente a piedi vista la pendenza terribile. Uno sguardo alla montagna alla mia sinistra che amo profondamente, e giù in picchiata sulla pista di slittino naturale che d'inverno faccio con i miei figli, e inizio il lungo temutissimo falsopiano che passa da Dobbiaco, dal suo lago, dal lago di Landro e arriva a passo Cime Banche da cui inizierà l'ultima salita. Sono oltre 30 km che in gruppo si volano a quasi 30 l'ora, ma che da soli sono un calvario, vista la pendenza del 2-3% sempre presente. Siamo in 5 per un pò, poi rimaniamo solo io e Gerd, tedescone dalla gamba piena che senza chiedermi un cambio che sia uno mi porta ad iniziare la salita di Prato Piazza.
Sono gli ultimi 8 chilometri di vera fatica, che faccio senza mai spingere, sono stanco e non voglio avere i crampi oggi. Passo i prati in quota meravigliosi e guardo il cardio: ormai sono 98 chilometri ed ora si scende, prima su ghiaia, poi su asfalto, poi su pietraia, infine per sentieri di radici e prati, qualche strappetto rognoso dove il crampo arriva nonostante la prudenza di oggi, e sono a Villabassa.

Entro in paese e finisco la mia seconda DSB in 6 ore e 45 minuti, stanco ma non distrutto, con il cuore pieno. Poso la bici, mi prendo un panino al prosciutto e una birra analcoolica che servono a fiumi, mi seggo, e mi godo la pienezza del momento mentre aspetto Albi e Paolo. Che arrivano poco dopo con la felicità stampata in faccia.



Sono tornato e ti ho domata. Anche se sono veramente provato, ho fatto i miei 115,7 km per 3400+ precisi, senza essere mai in crisi. Potevo andare più forte, forse sì forse no, ma avrei sofferto di certo molto di più a tirare a tutta. E io non volevo soffrire, la missione era precisa oggi.

Per me la gara di un giorno più bella, non ha rivali, ho visto 4000 biker felici come non mai. C'è di tutto, è organizzata come nessun altra, e sei in uno dei posti più emozionanti che puoi immaginare.

Che bella che sei.

BikerForEver


2 commenti:

  1. ...vuoi che il Fabri entri in un altra dimensione ciclistica...abbandora "un poco" l'ignoranza e godersela d + ?
    ...grande Fabriii...

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