giovedì 15 dicembre 2016

CELLE

Celle Ligure. Un posto come tanti in Liguria.
Non per me.
Troppe volte ho corso qui, troppe volte su questo percorso sono venuto ad allenarmi.
Qui andavo forte, o almeno più forte che altrove.
Avevo imparato le pietre, le radici, le rocce.
Poi nel 2013 la fine di tutto, la gara è sparita, il tracciato abbandonato.

Mi mancava, qua ho ricordi troppo forti, troppo belli.

Quando ripresi a correre dopo essermi rotto il femore e tremavo ancora di paura, qua feci una gara piena di emozione e andati forte come mai. Ero col Pres, felici.

Tornarci con Ele questa mattina era una scommessa, riscoprire questi sentieri un piacere sottile.
Anche se sono ancora genato dalla paura di farmi male, alla fine non avrei più smesso.

Come vorrei si tornasse a correre qui.


BikerForEver











lunedì 5 dicembre 2016

FIN DA QUANDO ERO BAMBINO

Sono disteso sul divano letto davanti alla tele con due miei figli.
E' finito il film, giro e trovo su Bike Channel la Transalp 2015.
Dai che magari si vede anche me, e la guardiamo.

Mio figlio Francesco ad un certo punto mi fa: "Ma papà scusa che gusto c'è a fare tutta sta fatica in salita? Ma come fai a divertirti?"

E come glielo spiego, penso. Infatti non glielo spiego e passo oltre.

Avevo due anni la prima volta che sono andato in montagna.
Ho passato fino ai 13 anni praticamente tutte le estati a Cogne, ho imparato a nuotare a 14 perchè non andavo mai al mare.
A sei anni sono salito con le mie piccole gambe al Money e alti un metro non è uno scherzo.
A 12 anni sono salito sulla cima del Gran Paradiso.
A 22 anni ho preso una strana bici Shimano cambio Shimano sul manubrio, che alcuni chiamavano Rampichino, e sono salito a 2700 metri spingendola quasi sempre. Era il 1988.
Da allora ho corso di sicuro più di 400 granfondo e troppe massacranti corse a tappe.

Quando vado in montagna, a piedi, di corsa, con gli sci, in mtb, in qualsiasi modo, ho bisogno di andare la sopra. Perchè? Per sentirmi migliore.
Sopra, in cima, a volte urlo, a volte piango, a volte mi metto a cantare e saltare. A volte mi guardo indietro e non so più come scendere e ho paura.
Ma non so se ci sono tanti altri momenti in cui sto così bene.

Non sono un alpinista, non sono un arrampicatore, forse sono un biker, ma di certo mediocre ed amatore, non ho mai avuto il fisico e il motore dei "forti".
Sono solo uno che, pieno di paure, riesce a svuotare la sua piccola mente salendo la sopra.

Mio padre mi ha portato in montagna sempre.
Salivamo camminando, sciavamo in discesa e a fondo, dormivamo in bivacchi e rifugi, parlava poco ma mi insegnava le pietre, le rocce, i fiori, gli animali, i sentieri e le corde fisse, lo zaino e i ramponi. Andavamo d'accordo credo solo in questi momenti, ma era un accordo perfetto.
Quando è morto anni fa ho chiamato gli amici cari e sono salito sulle nostre montagne per ore in mtb con loro, e ho lasciato un messaggio tra le pietre su un colle in quota. E sempre penso ai giorni da piccolo mentre salgo.

Ecco mi piace tanto salire perchè posso pensare. Pensando la fatica passa, e io passo il tempo a pensare. In fondo è così semplice.

Fin da quando ero bambino.


BikerForEver