mercoledì 29 marzo 2017

VASTNESS

Sono appoggiato alla panchina di Piazza Partigiani ad Alassio. Ho messo lo smanicato perchè dopo la gara ho sempre un pò di calo termico. Mi siederei volentieri, sono stanco, ma già stare appoggiato è un lusso con tutta questa gente. Non ho fame, non ho sete, guardo senza guardare i biker che arrivano al traguardo, che vanno e che vengono.
Saluto spesso persone che vivono della mia stessa passione, che ci si vede alle granfondo ormai da tanti di quegli anni.

Non sono molto contento, oggi è stata una sofferenza. Ho fatto la corsa del gambero, partito bene ho perso posizioni tutta la gara. Nessuna forza nelle gambe, anzi parecchi dolori che non passano più per la caduta di una settimana prima, troppa paura nei sentieri infangati di Alassio.
Unico sorriso sulla spiaggia per il tifo dei miei due figli a un passo dall'arrivo, mentre mi salutano insieme agli altri ragazzini del Riverosse.

Il sole un pò scalda, ma i brividi di freddo non passano del tutto. Guardo distratto il rettilineo di arrivo e la vedo. Passa il traguardo e le vado incontro.

Nella sua maglietta del Liguria Trophy Elema mi sorride felice. La lunga treccia di capelli è forse l'unica parte di lei non infangata, saluta a destra e sinistra, ride, parla a raffica. E' l'immagine della gioia. Non le importa nulla della posizione, della gara, lei è felice perchè si è divertita, ha corso su trail difficili e viscidi senza incertezze. ha lottato con un mare di altri biker, ha vinto la sua sfida di non cadere, di arrivare sulla spiaggia finale senza incertezze.

Non le dico nulla, ma dentro mi parlo chiaramente. E la mia corsa ad Alassio cambia aspetto: non sono caduto, non mi sono fatto male in una situazione che sapevo essermi ostile, mi sono divertito, e sono qui. Spesso me ne dimentico, ma ho la fortuna di essere qui, in mezzo a queste facce infangate che vedo da anni, che saluto con affetto, e con tutto quello che ho passato negli anni, e con le primavere che mi porto addosso, insomma, se non sono fortunato io.
E ho dato tutto me stesso, come sempre faccio, e se il mio me stesso di oggi era minore di altre volte, che me ne frega?

E della posizione in gara, della classifica assoluta e di categoria, dei tempi su Strava, dei biker invasati che bestemmiavano per passare pur essendo in 250esima posizione, ecco di tutti questi...
Solo la Vastità.

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lunedì 6 marzo 2017

I TRE VECCHI BASTARDI

Quando esci in bici su strada e prendi un uomo anziano, magari vestito un pò dimesso, che pedala tranquillo. Tu lo passi con quella aria da pro che si palesa sempre in un "ciao". E allunghi senza dar a vedere alcuna fatica, sicuro.
Ma poi ti accorgi che questo si è attaccato alle ruote, ti da un cambio e si mette a tirare, e tu stai al gancio. E torni a casa mezzo morto manco avessi corso la Roubiax, perchè non volevi farti staccare. Ecco allora hai trovato un vecchio bastardo.

Io che farò 51 primavere fra due mesi, sono se mi ci metto un vecchio bastardo.

E gli "Old dirty bastards" era la squadra che abbiamo iscritto alla Tri Marathon di Cogne, prima edizione di un winter triathlon da correre da soli o a staffetta.
Claudio, stessa mia classe, per fare 10 km di traling nella neve su sentieri pieni di buche.
Elema, W2 tra le donne, per fare 20 km di MTB nella neve
Io me, per fare 15 km di fondo.
Staffetta mista, tre biker votati al divertimento puro.

Sabato nevica, no anzi sabato è l'apocalisse. Circa 60 cm di neve in tre ore, bagnata pure, io ed Ele usciamo con le MTB e mi sdraio quattro volte. Lei ovviamente no, e va pure più forte in discesa. Lasciamo perdere, io sono fondista sulla neve.

La mattina sole a palla e cielo cobalto. Attorno ti guardi e non credi sia vera tanta bellezza,

Alle 9 parte Claudio e corre benissimo, Ele si butta verso Epinel con la Specy come solo lei sa fare, e poi tocca a me a skating. Recupero due posizioni nell'assoluta, e faccio segnare una media di 160 bpm sul cardio che è il mio record degli ultimi anni. Do tutto, e alla fine siamo contenti, tutti e tre.

Era pieno di fortoni, gente da nazionale e oltre, e io sono orgoglione di tutti noi. Ho sciato su una neve lentissima forte come non mai e Claudio ed Ele hanno fatto altrettanto.

Poco importa la classifica, vincere non era difficile tra i team misti, quel che conta come sempre è quello che abbiamo sentito dentro. Ed è roba seria.


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