lunedì 16 settembre 2013

LA GRANDE TRAVERSEE

L'ultimo giro in alta montagna, la ricerca della nuova via mai fatta prima.
L'idea girava nella mia testa da un pò: partire da Aosta e tornarci attraversando la cresta che sovrasta Pila. Una sola salita, ma eterna, e una sola discesa, infinita.

Riesco a radunare amici di vecchia data, e siamo in cinque: con me vengono su Salva, Roby Davò, Fabri Borella e Piero Colombo, il ragazzino del gruppo con i suoi 26 anni.

Partiamo poco dopo le 9 da Aymavilles, fa fresco ma non ci facciamo molto caso. Saliamo per la sterrata del vecchio Tour du Drinc, prendiamo la via che sale da Ozein dopo oltre un'ora e arriviamo a Pila al sole. Siamo partiti da 600 metri e siamo a 2000.

Attraversiamo questa orribile stazione sciistica e iniziano i prati delle piste da sci, sempre off-road e sempre con rampe più dure. Con le prime crisi (siamo ormai a 2000 di dislivello in una unica soluzione) arriviamo al Couis 1, e si apre davanti a noi la Valle. Da un  lato Cogne e i ghiacciai del Gran Paradiso fino alla Grivola, dietro la Valle d'Aosta, dal Bianco al Rosa passando dal Cervino. Uno spettacolo.


Guardiamo avanti e vediamo la nostra meta: il Colle Tsa Séche, e ci separa una lunghissima cresta. Ci mettiamo un'ora, tra corde fisse, passaggi bici in spalla, e sensazioni indescrivibili.







Arriviamo al Colle immersi nella magia di questa cresta senza fine, negli occhi panorami sconfinati, la fatica neanche tanto presente. Mangiamo una barretta e ci prepariamo a tuffarci dai 2815 metri del Tsa Séche nel nulla. Un single track in quota senza fine, che passando dall'Arpisson ci porta sopra a Gimillan e poi attraverso l'amato 3A ad Epinel. Mettiamo le ruote sull'asfalto con il cuore pieno, felici come bambini.






Prendiamo la statale che da Cogne scende ad Aosta in piena euforia, buttandoci come matti e superandoci di continuo. Giochiamo felici, come bambini mai cresciuti.



Risaliamo un pezzo della strada che sale ad Ozein e prendiamo la vecchia discesa finale del Tour du Drinc come se fossimo in gara, tornando ad Aymavilles con scalinata finale ridendo come matti.

Sono passate 6 ore e mezza, siamo saliti sul tetto del mondo e ne sciamo scesi, abbiamo segnato una giornata che non si dimenticherà nei nostri racconti. la grande traversata è fatta, e ne siamo orgogliosi.
Ci siamo orientati grazie alla traccia gps che mi ha dato Yoda (grazie), abbiamo fatto le foto, un film che prima o poi monterò, abbiamo vissuto le emozioni di stare ancora una volta assieme.

Un abbraccio ragazzi, giornate così ti fanno rinascere. E i tre vecchi agonisti alla fine son sempre lì...


BikerForEver



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