domenica 30 dicembre 2012

LA CRUNA DELL'AGO

Siamo alla fine. Il 2012, l'anno dei miei 46 anni, finisce.

Ci entravo cercando sollievo dagli ultimi durissimi mesi del 2011.

Il 4 febbraio la mia Miki urlante la tenevo sulle gambe a 25 gradi sottozero mentre il buio arrivava sul muro di una pista da sci ghiacciata, sapendo che i legamenti del suo ginocchio erano messi male.

Il 6 maggio lasciavo il mio femore destro alla Maxei, urlando di dolore e pensando che fosse la fine.

L'8 settembre moriva papà, mentre passavo le sue ultime 24 ore al pronto soccorso sapendo che erano le ultime per stare accanto a chi mi aveva messo al mondo.

Il 13 ottobre mentre correvo felice alla Roc d'Azur con la mia Niner, mi chiamava Barbara disperata che la piccola Vale si era riempita di cose rosse. Ora sappiamo che dovremo lottare contro questa aggressione della sua pelle sempre.

Ce n'è da chiudersi in manicomio.

Eppure sono sereno, incredibilmente sereno. Rarissimamente sono preda della rabbia, da tempo non scorre l'ansia nelle mie vene. Mi sento spesso addirittura felice. Mi alleno alla morte, mi occupo dei figli, cerco di sostenere la moglie, provo a sistemare al meglio la mia famiglia per i prossimi anni. Sbaglio, e molto, come sempre. Forse anche come tutti. Ma la calma interiore è forte e presente.

OM MANI PADME HUM

Non mi tatuo un mantra su una coscia tra le cicatrici a caso.

Sono orgoglioso dei miei figli, del loro carattere, della loro voglia di vivere, dei loro pensieri.
Apprezzo mia moglie per la ricerca del Chi che sta facendo, tra le altre mille cose.
Sto conoscendo finalmente mia madre, e penso che fosse proprio ora.
Incredibilmente, forse per la prima volta da sempre, posso provare a pensare: sono felice.

Se chiudo gli occhi ho immagini forti e bellissime che tornano agli occhi: i giorni della Puglia, la prima volta di nuovo sull'Invernieux. tutta la famiglia in fila indiana sulle corde fisse del Col Loson, i due giorni in mtb a Cogne con gli amici più cari appena morto papà, le tante risate pedalando, i miei occhi alla Serrabike, sotto il diluvio, al freddo, mentre andavo come mai ero andato.

Non voglio dimenticare il 2012, è la cruna dell'ago. Entro nel 2013 convinto come mai ero stato. Succeda quel che succeda, io sento la calma interiore.
Che sia con tutte le persone che amo.

BikerForEver









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