sabato 29 dicembre 2018

L'AMATORAZZO

Vedo bilanci ciclistici un pò ovunque. Finisce l'anno e tutti a mostrare il proprio impegno sul pedale. Immagini di Strava che inondano il mio facebook, chilometraggi e dislivelli immensi.
Posso io esimermi dal gioco dell'amatorazzo? Quello della sfida della domenica nel vedere chi ce l'ha più lungo, che si esalta nel gioco del 31 dicembre sul chi dura di più.

Cosa mi piace nel leggere il mio antico foglio excel dove annoto tutto, è l'alternanza delle pratiche sportive. Ho pedalato in mtb, in gravel, su strada, ho sciato di fondo a skating e a classico, ho sciato di discesa, ho fatto spinning, ho corso e camminato sui monti, scalando quasi 180mila metri di dislivello. Ho fatto tante cose, questo è l'importante.

Ho messo insieme 27 giornate di gara, correndo dignitosamente la Cape Epic, due giorni di Marcia Granparadiso, un pò di eventi gravel, un pò di granfondo, marathon, xc, e kermesse serali in mtb.
Non faccio agonismo a piedi sui sentieri , e meno male, prima che mi si chiuda la vena anche per quello...

Non ho mai vinto nulla, confrontandomi sempre là dove è più difficile, con due campionati italiani FCI portati a termine nel mazzo. Preferisco da sempre essere ultimo tra i forti.

Ma sopratutto ho fatto tutto questo mai da solo, lei sempre al mio fianco, a correre anche lei, ad accompagnarmi o a sostenermi nello sconforto della fatica come giù in Sudafrica. Con lei ho iniziato l'avventura del D'Orsogna, cui dobbiamo non poco, e con lei ho iniziato anche la mia nuova vita di villico, di sicuro la cosa migliore dell'anno.

Insomma ho portato a casa le mie 52 primavere. Un amatorazzo, ovvero la vera anima della passione, come tanti altri in giro per le strade e nei boschi.

Per adesso non è ancora ora di diventare vecchio.


BikerForEver.











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