giovedì 30 maggio 2013

ROMAGNA: SESTA TAPPA OVVERO LA GIOIA DEL FINISHER

Il Rally di Romagna è finito.

Oggi con vento e freddo l'ultima tappa è volata via in un istante. Fare 37 km per 1100+ ormai sembra quasi di non andare in bici.
Media di nuovo altissima e schiena ormai bloccata, sono a pezzi fisicamente, non so veramente come abbia fatto a pedalare ancora.
Ora devo pensare oltre alla vita normale, anche a ricostruire un bel pezzo del mio corpo che ha smesso di funzionare.

Grandi abbracci, grande festa, finire queste cose è sempre bellissimo. E belle sono le facce da rally.


Così per la quarta volta sono Finisher di una corsa a tappe. Dopo due Rally di Sardegna e una Transalp, è arrivato anche un Rally di Romagna. E sono stato bene, come fossi in famiglia.



Ho passato una settimana con Australiani, Bulgari, Tedeschi, Belgi, Austriaci, Portoghesi, Spagnoli, e ovviamente Italiani. Tutti bikers veri, tutta gente che la sapeva lunga.

Che la corsa sia lunga o corta, poco importa. Quando si parte si va a tutta, per fare due ore come oggi o sei come martedì, con dislivelli sempre importanti. E anche se non si parla la stessa lingua, ci si capisce sempre con uno sguardo. Perchè si soffre assieme, e si gioisce assieme.

Anche se il risultato sarebbe sempre potuto essere migliore, alla fine la classifica ha ben poca importanza. Restano le emozioni, e per quello ci hai provato su ogni salita, su ogni discesa, sempre.

Mi mancheranno certe facce, sono un uomo fortunato.

BikerForEver

mercoledì 29 maggio 2013

ROMAGNA: QUINTA TAPPA OVVERO BOIA CHI MOLLA

Mi alzo alle 6,30 che ho cent'anni. Tutto rotto e storto.
Alle 8 sono dal meccanico, mi ha rifilettato la pedivella sinistra, no excuse si deve partire.
Prendo dell'Oki e vado in griglia.

Le gambe sono a pezzi, ma la schiena tiene. Mi faccio tre ore pazzesche, muri in salita, portage, single track in discesa fantastici, io un giro tanto tecnico l'ho fatto raramente.
Pedalo nelle retrovie, ormai l'unica motivazione è arrivare alla fine.

Inizia l'ultima salita di giornata, un sentierino a tornanti pieno anche di sassi, e track la schiena si blocca di nuovo. L'effetto Oki è finito, ma stringo i denti e con il 24x36 piano piano vado avanti. Arriva un ragazzo di Verbania, che sa come sto, e mi allunga una pastiglia di antidolorifico che ha in tasca "A buon rendere" mi dice, madonna mia ragazzo ti porterei in spalle a Riolo potessi.

Facciamo l'ultima ora assieme, ci fermiamo a 1 metro dal tappeto: si passa assieme, oggi deve essere così. Ormai dopo cinque giorni il legame che la sofferenza ha creato è fantastico, sembra di essere amici da vent'anni.



Altri 60 km e soprattutto 2100+ sono andati. Ora resta solo un giorno per farcela.

Boia chi molla.

BikerForEver

martedì 28 maggio 2013

ROMAGNA: QUARTA TAPPA OVVERO SERVE CHE MI FACCIA BENEDIRE

Non credo alla sfiga, non credo a nulla. Ho la calma interiore, accetto tutto.
Magari se sto proprio male grido, ecco.

Però qui sto raggiungendo livelli irraggiungibili, credo di essere un vero leader in questo campo.

Prima di partire si inchioda una rotellina del cambio, corro dal meccanico ne compro una anche fichissima, color oro, e parto. Non sono proprio uno splendore atleticamente, ma sono 17esimo con il simpaticone della Torpado. Primo single track e mostro tutta la mia intelligenza: picchio per errore contro una pianta con la spalla destra, mi capotto picchio testa e reni fortissimo e rotolo nella scarpata. Risalgo, il mondo gira tutto in tondo, qualcuno lo fermi.


Mi faccio forza e riparto, ci metto due ore a riprendere quello della Torpado, ma la schiena si blocca per la botta presa e inizio a soffrire come un cane. Riesco a scendere la PS1 della gara di Superenduro di Palazzolo sul Senio pure bene, ma mentre salgo e comincio ad avere 2000+ nelle gambe devo mollare.

Tra single track da urlo e infinite salite arrivo al km.67 con le lacrime agli occhi, ultimo ristoro con il medico, mi faccio dare degli antidolorifici, manco posso più scendere di sella, un disastro.
Ultima salita lunga in asfalto, al km.70 si spacca di nuovo (cazzo) un pedale, il sinistro. Si sfiletta la pedivella, son disperato: e cosa faccio adesso? Lo blocco in qualche modo e riparto, si staccherà mille volte e mille volte lo cerco di rimettere su. Mi sparo così single track da panico, muri e discese ghiaiate, finchè mi faccio gli ultimi 10 km con una gamba sola: la destra, quella che funziona male, of course.

Al traguardo mi vedono e urlano "incredibile, dai dai", butto la bici, il casco e il camel, e manco posso sedermi, con la schiena bloccata e tutto storto per avere pedalato con una gamba sola.

Classifica distrutta. Sono corso dal massaggiatore ma ho ancora un male cane. E non so se riesco ad aggiustare la bici in qualche modo. Vedremo se domani riuscirò a partire, ma se così sarà dovrò soffrire ogni pena per farmi altri 2000+.

Ah, per la cronaca oggi 91 km per 2975+ sul mio cardio (ma perchè quelli con il GPS della Garmin hanno sempre 4/500 metri in più di dislivello?), con percorso iper tecnico, che avrei chiuso in 5 ore e mezza visti gli altri e invece mi è costato quasi 6 ore di fatica.

Comincio a pensare che non ho più le palle per correre sti massacri a tappe. Loca amico mio, non potrei più tenere i tuoi ritmi. Il Fabri comincia ad esser vecchio e da cestinare...

Stasera mi affogo di birra, tanto ormai chissene.

BikerForEver

lunedì 27 maggio 2013

ROMAGNA: TERZA TAPPA OVVERO DOLOMITI PROVE GENERALI

Era ora: sole a palla e vento forte, che asciuga.
Oggi tappa senza tagli, e finalmente pedalabile senza patemi.
Si inizia a fare sul serio e il Fabri tira fuori il camelback.



Siamo rimasti solo i 40 duri e puri, e si parte alle 9 e si sta in gruppo manco fossimo al giro. Davanti si schierano le 4 maglie leader e tengono a bada il gruppo. Dieci minuti di piacere poi si inizia a salire e ciaociao...

Giro bellissimo e scorrevole, una prova generale delle Dolomiti. Un solo trail molto tecnico dove rischio l'ennesimo salto del coniglio. Ma son sveglio e passo indenne.
Ma anche una scalinata dove il vecchio ligure che c'è in me è venuto a galla, tanto che il fotografo si è messo a urlare uno "Yeahhhhhhhhhhhh" spassosissimo.

In totale 5 salite in alcuni tratti durissime, 65km per oltre 2000+. Vado come un lumaca ma mi diverto. Poco più di 3 ore e mezza di mountain biking in grande stile. Oggi sono stato quasi tutto il giorno da solo, ho cercato di prendere quello davanti che vedevo per oltre 40 km poi ero cotto e mangiato, e sono andato sui rulli per portarmi al traguardo. Così mi ha preso quello della Torpado che oggi avevo messo dietro, a 100 metri dal traguardo si è messo a fare la moto nell'erba e mi ha passato con tanto di spallata. Gliel'ho detto con gentilezza "sei un bel pezzo di merda".

Domani se non piove di nuovo ci aspetta il Moloch del 2013: si parla di 7 o 8 ore per tornare a Riolo, si cercherà di sopravvivere in qualche modo. Io non ho paura di nulla!

BikerForEver

domenica 26 maggio 2013

ROMAGNA: SECONDA TAPPA OVVERO MUD RIDING

Mi alzo alle 6:45 guardo fuori e piove. Fico.
Faccio colazione torno su e mi rilasso un pò, il tempo sembra migliorare ma ho già capito che sarà una gara di equilibrismo.


Hanno ridotto e tagliato di nuovo il percorso. Che palle, e io che volevo la gara lunga.
Partiamo alle 9 e qualcosa, e le gambe sono di marmo. Prima salita in asfalto non vado su manco a spingermi, mah, non sono più quello di una volta.

Poi si entra nel bosco e iniziano gli equilibrismi. Bici sempre d traverso, pozze pazzesche e sapone. Peccato i trails sarebbero bellissimi fosse asciutto.
Siamo una decina in fila, io secondo, e tutti quanti seguiamo il capofila che sbaglia strada. Morale un bel pò di strada in più nella melma a direi non meno di 10 minuti persi. Torniamo indietro ma resto tranquillo, la mia calma interiore è ormai totale. Ohm Mani Padme Uhm.

Ad un certo punto una bella salita saponosa, stile Bistagno, ah che bello spimger la bici, olala...

Arrivo alla fine in 2 ore e 46, solo 53 km volati a quasi 19 di media. Sono sesto over35, ma mi scoccia che ero con un tizio della Torpado che non ha sbagliato e mi ha dato 10 minuti alla fine. Ma in una corsa a tappe ste cose ci stanno tutte.

Bollettino della giornata: rotto il pedale destro (meno male che avevo preso quelli di scorta) e forcella inchiodata per l'acqua, il meccanico la sta rifacendo. Se continua così serve un mutuo...

Ci vogliono tappe più lunghe e più dure, vediamo se il meteo lo permetterà. Adesso piove di nuovo.

MudForEver


sabato 25 maggio 2013

ROMAGNA: PRIMA TAPPA OVVERO IL PROLOGO

Piove, no anzi diluvia. Fa freddo, 10 gradi.
Non siamo tanti, 45 mi pare che faranno la gara vera (6 giorni) e quasi 100 il solo weekend.
Al briefing ci dicono che il prologo viene tagliato in certi punti perchè neanche le moto sono riuscite a passare. Qui il fango è come sapone.

Alle 15,30 partiamo che smette di piovere, mi son messo tra gli ultimi in griglia, sono un pò così, spaesato. Non conosco nessuno, e mi sembrano tutti con gamboni paura.

Si mena come pazzi, c'è acqua ovunque e meno male che han messo dell'asfalto e delle strade ghiaiate: l'unico single track in discesa non si sta in piedi, questa argilla bagnata è assurda.

La gara già è cortissima, a questo ritmo sembra un istante. Per 30 minuti ho le gambe di marmo, poi mi sciolgo un pò e recupero qualcosa. Faccio 22 km in 1 ora e 3 minuti, ai 21 di media. Solo 700+, ma almeno siamo una decina che andiamo uguale e si lotta come leoni. Mi diverto un sacco.

Alla fine passo più tempo a lavare tutto che in gara. La Raven sembra abbia 10 anni ormai.


Domani si inizia a fare sul serio, son 60 per 2000+. Meno male, vediamo come sono messi anche gli altri. Per ora la classifica non conta.

BikerForEver


venerdì 24 maggio 2013

INIZIO SECONDO TEMPO

Se sei biker devi provare a correre a tappe.

Ricordo bene il 2010 quando andai da solo al Rally di Sardegna, ricordo ogni momento, ricordo anche le lacrime quando alzai la mia amata Eldorado sopra la testa passando il traguardo del sesto giorno affondando i piedi nella sabbia della spiaggia.

Ora come allora: sono solo, mentre sto andando al Rally di Romagna.
Saranno sei giorni terribili, spesso con l'acqua dice il meteo.
Saranno oltre 11mila metri da scalare.
Sarà sofferenza, crampi, gioia, emozioni continue.
Saranno immagini da fissare bene nella mente per poi cullarmici nel lungo inverno.
Sarà tanta roba.

Il borsone, i ricambi, gli integratori, la Focus sono pronti.
IO SONO PRONTO.


Che gli Dei dei boschi mi accompagnino.

BikerForEver


lunedì 13 maggio 2013

FINE PRIMO TEMPO

Ieri ho chiuso il primo tempo della mia stagione di MTB. Si correva a Bistagno, seconda di Coppa Piemonte. Posto abbastanza sperduto tra colline che sembrano il Monferrato.

Sveglia non troppo presto e viaggio di squadra sul furgone con Marco e Giorgio. Che piacere avere la loro compagnia, andare a fare le gare è bello e rilassante in questo modo.
Sole e gran caldo, ma tanta pioggia nella notte e quindi previsione di fango e argilla a palate.

Mentre ci scaldiamo il President perde un pedale (!!) e mentre io e Giorgio andiamo in griglia già parecchio dietro, lui corre a rimetterlo a posto e partirà ancora peggio.
Pronti via e a tutta come sempre, recupero parecchie posizioni e ed entro certamente nei primi 100, la gamba è buona, sono contento come un bambino di aver recuperato le fatiche di Riva e di poter spingere senza problemi.



Fino a che si pedala va tutto bene, diciamo per un'oretta e mezza, poi inizia l'ennesimo calvario nel fango e la mia gara come sempre si spegne. In pratica l'ultima ora è un trail nei boschi più che una gara di Mountain Bike, si scivola troppo e si cammina quasi sempre, mi prende Marco che corre e saltella come un grillo con le sue lunghe leve (chapeau), mentre io cammino pesante come un elefante piegato a 90 sulla bici.



Alla fine si risale per qualche chilometro in bici e sono alla fine in un pò meno di due ore e mezza, 106esimo assoluto, quindi nei miei soliti ranghi. Sarei potuto essere un pò più avanti tra gli M4 se si fosse andati sempre in bici, ma va bene così.


Finisce in questo modo il primo tempo di questa stagione. Dieci gare, di cui una sugli sci di fondo, 2 XC, 6 granfondo e una marathon. Bene. Ed inizia il secondo tempo, ovvero le corse a tappe e le ultime gare di montagna, durissime. Prima delle vacanze.
Ora devi trovare la forza Fabri, è il momento.

BikerForEver

martedì 7 maggio 2013

365 GIORNI DOPO

Corro con la mia Raven ovunque con tre chiodi nel midollo del mio femore. Ho paura, io ho sempre paura. Ma mi piace gestirla, per cui me ne frego.
E siccome i mie amati pezzi di ferro, anzi titanio, compivano il loro primo anno di vita, la cosa andava festeggiata. E' un pò come se anche io compissi un anno, perchè credo che questa sia la mia seconda parte della vita.

La Rocky Mountain Bike Marathon era la scelta giusta. Stessa organizzazione e stesso ambiente della Transalp, stesso magico luogo di partenza e arrivo: Riva del Garda.

Tre giorni passati con accanto la famiglia tra crucchi e bikers, con nel cuore il sentimento profondo della grande attesa. Non sono superstizioso, ma un anno dalla botta che presi alla Maxei non puoi ignorarlo.

Mi alzo alle 5 e 45, mangio, mi cambio con calma e preparo tutto, camera d'aria legata sull'orizzontale, altimetria sul manubrio, borraccia da 750 ml della Transalp, 4 barrette, 4 gel e 3 fiale di magnesio in tasca, oltre allo smanicato. Esco ben prima delle 7 ed è sereno. Sono carico e felice.


In griglia faccio amicizia con uno dei pochi italiani presenti, un eccellente biker di Parma. Sono nel primo gruppo, sono pronto.
Partiamo alle 7,45, 50 l'ora fissi fino alla prima salita. Sto bene, attacco come un pazzo, oggi la gamba è favolosa, qui io mi sento a casa, non ho paura di nulla.
Scollino la prima eterna salita e scendo fortissimo, e inizio a salire a Malga di Vigo, un muro di cemento impressionante, 5-6 all'ora per una vita. Trovo il secondo ristoro ma ne è segnato uno ogni 20 km e decido di prendere acqua e sali al prossimo. E mi rigetto giù come un pazzo, per prendere la salita del Monte Casale, la più lunga della giornata. Sono passate 3 ore e arriva la crisi, mi guardo attorno e la gente con me ha un fisico da atleta, so di essere andato troppo forte ed essere nei primi 100, ma mi conosco e lasciando sfilare una ventina di persone in oltre un'ora di salita so che poi mi passa e torno come prima.
Scollino e sono 49 km, con già oltre 2500+ nelle gambe, e inizia una infinita parte tecnica su e giù, arrivo al km.54 e....non c'è il ristoro. Sono senza acqua da un pò, entro nella disperazione. Comincio a chiedere a destra e sinistra, nessuno ha acqua. Vado in disidratazione totale e la mia gara in senso agonistico finisce qui, sono pieno di crampi e so che per arrivare al traguardo dovrò soffrire come un cane. Mi rassegno, e tra qualche camminata e qualche discesa a vita persa arriva il ristoro a circa 70 km. Bevo Coca-Cola a litri, riempe il borraccione e riparto e inizio subito a recuperare, sto di nuovo bene.



Arriva l'ultima durissima salita, e sono cotto come un asino. Dopo un pò c'è un ristoro e chiedo ai soliti tedeschi: "manca tanto alla fine della salita?". Uno subito "100 metri e poi tutta discesa". Allora non mi fermo che è fatta. E mi faccio altri 40 minuti di salita, rimango senza acqua e di nuovo preda di crampi pazzeschi. Errore idiota mio, ma se lo avessi davanti ora quel tizio gli staccherei la testa a morsi.

Ultima discesa che manco le capre ci passano, scendo pure a piedi in un tratto e il resto rischio la pelle non so quante volte, arrivo agli ultimi 5 km di statale e ho le lacrime agli occhi, mi fermo da uno che vende arance e ne azzanno una anche con la buccia pur di trovare i liquidi e sono finalmente tra una ciclabile e l'altra a Riva, vedo mia moglie e i figli e tutta la fatica passa, sono felice, sono terribilmente felice. Abbraccio tutti, cosa me ne frega se ho perso almeno 30 se non 45 minuti per i crampi, cosa me ne frega se ho fatto 96,1 km per 3645+ sul mio cardio, se ho le gambe che bruciano.

Io ce l'ho fatta, un anno fa piangevo sotto le gelide luci di un pronto soccorso pensando fosse finita, ora sono qua. Cazzo sono di nuovo qua!!!


BikerForEver



giovedì 2 maggio 2013

GAMBA SCADENTE

Ho corso a Boleto. O meglio, sono tornato a correre un XC a Boleto dopo tre anni. Allora ero andato pianissimo, così per non sbiadire il ricordo ho pensato di ripetere la prestazione.
Forse questo percorso non lo digerisco proprio, anche se non è male.

Siccome piove praticamente sempre, i sentieri erano molto viscidi. E quando è viscido tendo a compensare con le rotazioni del bacino la bici che scivola. Morale mi viene male all'anca. Poi scendi nel fango e spingi, sali sulla bici che scivola, riscendi e spingi...alla fine zoppicavo di nuovo.

Se guardo il cardio ho dato tutto. Se guardo i tempi sono andato decisamente più piano del solito. Sarà stato il dolore alla gamba? Sarà arrivata la stanchezza? Sarà un calo di condizione?
Non me ne può fregar di meno, accetto la realtà come sempre e continuo. E non riposo, come sempre, perchè mi riposerò solo quando sarò morto. Stop.

La gamba scandente adesso la dobbiamo portare a Riva del Garda, e farle sopportare una bella discesa all'inferno. Prove generali per l'imminente stagione del massacro, quello che più amo: Marathon e Tappe.

Non sono pronto, sono prontissimo!


BikerForEver